Il culo no
Data: 19/06/2024,
Categorie:
Etero
Autore: edipo46, Fonte: Annunci69
1.
Ho ormai passato i 40 e questa ossessione, che mi porto dietro dalla pubertà, non mi dà pace. Vivo con mia moglie da quasi 20 anni, stiamo bene insieme, facciamo sesso più o meno regolarmente, ma il culo, l’oggetto dei miei desideri più perversi, proprio non me lo vuole dare.
Quando eravamo un po' più giovani, un paio di volte ci sono andato molto vicino e lei sembrava anche sul punto di cedere; ma poi, forse perchè assalita da un attacco di pudore dell'ultimo minuto, ha cambiato idea e io ho dovuto mio malgrado "accontentarmi" della figa.
La prima volta è successo quando eravamo ancora fidanzati, durante una vacanza estiva in Val d’Aosta. Alloggiavamo in un garni e avevamo una camera abbastanza spaziosa con una grande porta finestra che dominava la vallata. Paesaggio spettacolare e nello stesso tempo molto romantico, che contribuiva ad alimentare il nostro insaziabile desiderio di stare abbracciati l'un l'altra, nudi, sotto le coperte.
La nostra giornata tipo iniziava la mattina presto con la colazione; poi, zaino in spalla, partivamo per la solita escursione ad uno dei tanti rifugi della zona. Nel primo pomeriggio tornavamo in tutta fretta a valle e correvamo in camera per scopare.
In uno di quei pomeriggi, mentre ci stavamo facendo un 69 con lei che stava sdraiata sotto di me a succhiarmi l'uccello, mentre io da sopra le leccavo avidamente la figa bagnata, inaspettatamente l’ho sentita dirmi, ansimante di godimento:
“Mettimi un dito nel culo, ti prego, ...
... mi sembra di impazzire ….”
Ho prontamente esaudito la sua richiesta; come prima cosa ho lubrificato abbondantemente il dito medio della mano destra in quel misto di saliva e umore vaginale che ormai era diventata la sua figa, e poi, dolcemente, ho iniziato ad accarezzare con movimenti lenti e circolari, la rosellina del suo sedere, penetrandola subito dopo fino in fondo, non appena realizzato che il buchetto era pronto e ben umidificato.
Il suo orgasmo fu indimenticabile. Il suo corpo fu preso da tremiti e sussulti e la figa, che fino a quel momento io non avevo mai smesso di leccare, sbrodolò di piacere una enorme quantità di liquido.
E allora fu così che, preso da una incredibile eccitazione, dopo qualche minuto di pausa per darle il tempo di riprendersi, mi sono avvicinato al suo viso e, baciandola sulla guancia, le ho sussurrato all'orecchio:
“Amore, visto che ti è piaciuto così tanto col dito, perchè non proviamo a metterci il cazzo?”
E lei, dopo un attimo di esitazione, mi ha risposto con un sospiro:
“Va bene…. però, fai piano”.
Bingo! Questa volta ci siamo, pensai. Dopo tanti tentativi andati a vuoto, finalmente si lascia inculare.
Le chiesi allora di girarsi alla pecorina, di mettersi in ginocchio sul bordo del letto e di abbassare leggermente le natiche in modo da facilitare la penetrazione. La visione di quel primo piano di culo e figa, nella luce pomeridiana che entrava dalla grande finestra della camera da letto, contribuì a rendere la mia ...