VOI CHE AVRESTE FATTO?
Data: 18/06/2024,
Categorie:
Racconti Erotici,
Etero
Lesbo
Sesso di Gruppo
Autore: suve, Fonte: RaccontiMilu
... pieno. Andando verso il cubicolo per saldare il conto, sentii delle voci irose alzarsi pochi metri più in là, davanti al piccolo bar annesso al rifornimento.
Il tempo di pagare e vidi una piccola figura uscire di corsa dal bar, inciampare e finire a terra rovinosamente. Subito dietro un ragazzo che, con fare minaccioso, invece di aiutare cominciò ad inveire e alzò un braccio come per dare uno schiaffo. La figura a terra provò a rialzarsi e mi accorsi che era una ragazza.
Voi che cazzo avreste fatto al mio posto?
Bravi se siete intervenuti, vigliacchi se ve ne siete fregati.
Una delle cose che mi fanno incazzare di più è proprio vedere qualcuno che fa il gradasso con chi, almeno in apparenza, non si può difendere, in particolar modo se è uno pseudo macho che aggredisce una donna. Feci in un lampo i pochi metri che ci separavano e mi intromisi tra i due. Lui fece un grosso errore:
– Che cazzo vuoi tu? –
Urlò e cercò di darmi un pugno.
Era sbilanciato e lo evitai con facilità e risposi con … un potente calcio alle parti basse.
Scivolò sulle ginocchia e poi a terra ululando di dolore. Mi accertai che non ci fosse qualcuno a dargli man forte e mi avvicinai alla figura distesa per aiutarla a alzarsi.
– Signorina venga… –
Riconobbi all’improvviso quella ragazza, si trattava proprio di Paola che cercava affannosamente di rimettersi gli occhiali persi nella caduta..
– Mauro… non dovevi… grazie… devo scappare –
L’attimo dopo era salita sulla sua ...
... utilitaria e era schizzata via. Mi girai verso il ragazzo e vidi che anche lui stava allontanandosi.
Incassai le parole di elogio di un paio di persone e risalii anche io in auto allontanandomi.
Nel tragitto ripensavo alla vicenda. Non conoscevo abbastanza Paola ma mi sarei aspettato più di incontrarla in una biblioteca che in un bar, e mai, mai mi sarei aspettato di vederla aggredita da qualcuno. Cercai di ricostruire mentalmente le frasi smozzicate del ragazzo: aveva detto un paio di volte “troia”, un “questa me la paghi”. Era tutto quello di cui ero sicuro, il resto era confuso.
Comunque, dimenticai in fretta la cosa dovendo uscire per la solita partita di calcetto con gli amici.
Passarono un paio di giorni e non pensavo più alla faccenda quando andai nell’ufficio di Magda per salutarla e mettermi d’accordo per la serata. Al mio ingresso c’era solo Paola che mi guardò timidamente farfugliando che Magda era stata chiamata da qualche parte e che sarebbe rientrata dopo una ventina di minuti.
Mi premurai di chiederle come stava. Lo feci per cortesia, null’altro, e la sua reazione mi sconvolse.
Davanti ai miei occhi avvenne una trasformazione incredibile. Paola alzò gli occhi verso di me, guardandomi dal basso verso l’alto, poi si tolse gli occhiali e… era un’altra persona. Anche la voce era diversa:
– Devo ringraziarti per l’altra sera Mauro –
D’istinto, feci due passi verso l’uscita mentre lei girava intorno alla scrivania e mi si avvicinava. Il suo volto ...