VOI CHE AVRESTE FATTO?
Data: 18/06/2024,
Categorie:
Racconti Erotici,
Etero
Lesbo
Sesso di Gruppo
Autore: suve, Fonte: RaccontiMilu
Voi che cazzo avreste fatto al mio posto?
Sono Mauro e lavoro… beh, meglio non dirlo, comunque sono un “colletto bianco” e nel casermone stile Fantozzi dove lavoro siamo tanti, veramente tanti, impossibile conoscerci tutti. Ovvio che le persone con cui sei più a contatto le conosci, di altre ne senti parlare spesso pur non incontrandole, ad ogni modo rimane una larga maggioranza di colleghi che a malapena si conoscono di vista e a volte neanche.
A 38 anni sono più che soddisfatto della mia vita: un matrimonio senza figli andato a rotoli senza grossi problemi (è facile quando si è tra persone civili); una “fidanzata” ufficiale con cui medito di riprovare a dire sì, almeno in Comune; un buon lavoro che mi permette una vita agiata; tanti amici tra palestra, calcetto, club ecc. ecc. con cui passare il tempo libero. Tante soddisfazioni e pochi problemi. Mi invidiate vero? Vi capisco, però, e non voglio annoiarvi coi particolari, posso affermare con sincerità di essermi “sudato” sia l’aspetto fisico (a parte un po’ di fortuna genetica) che la posizione.
Beh, tutto andava ottimamente quando un piccolo ciclone è apparso nella mia vita.
Ricordate la frase, presa da non so quale film, che recita: “nessuna buona azione resterà impunita”? Ecco, è vero, per me è stato tremendamente vero. Ma andiamo con ordine.
Con tutte le persone che lavorano qui è difficile poter dire con esattezza chi arriva e chi va via. Non molto tempo fa iniziai a sentire voci di una ragazza ...
... neoassunta che stava guadagnando popolarità a ritmi elevatissimi. Sì, proprio in quel senso. Si vociferava di quando si era trattenuta oltre l’orario entrando nell’ufficio del dirigente X per uscirne un’ora dopo scarmigliata; di quel collega che l’aveva accompagnata in archivio e lì…; Insomma, tanti aneddoti che la descrivevano come una femme fatale, una mantide, una strafiga dedita più all’accoppiamento che al lavoro. Nessuno che ammettesse di esserci stato ma tantissimi: “mi hanno detto che…”. Passai velocemente dalla piccola curiosità all’ilarità quando scoprii che si trattava di Paola.
Sì, perché Paola lavorava nello stesso ufficio di Magda, la mia fidanzata (difatti l’ho conosciuta al lavoro), due piani sotto il mio. Avevo avuto modo di conoscerla proprio andando a trovare Magda e mi ricordavo una ragazza giovane e totalmente irrilevante. Occhiali, capelli biondo stoppia eternamente raccolti in uno chignon che le lasciava scoperta la nuca, abiti che sembravano studiati appositamente per non farsi notare. Timida, lo capii quando Magda me la presentò la prima volta e farfugliò poche parole sparendo subito “per non dare fastidio” a noi due. Magda mi confermò poi il suo carattere definendola comunque simpatica tanto che cominciò a sbocciare un’amicizia tra di loro.
Ebbene, la ricordavo a malapena quando la incontrai nuovamente, fuori dal lavoro.
Mi ero fermato una sera al rifornimento lungo la statale poiché il mio SUV mi aveva segnalato una sete da cammello e avevo fatto il ...