Massiccio centrale.
Data: 14/06/2024,
Categorie:
Lesbo
Autore: Easytolove, Fonte: Annunci69
... quale Margie ha lavorato nell’ultimo mese, per prepararla alle corse, ci stiamo dirigendo ad un circuito vicino a Clermont Ferrant, per una due giorni di prove, con due delle auto che parteciperanno al campionato. Sono imprigionata nel sedile che mi avvolge sui lati, le cinture mi trattengono impedendomi quasi ogni movimento. Mentre con la motocicletta guida piano, ora sta andando davvero forte, l’auto è potentissima , bassa e larga, l’abitacolo scarno ed essenziale, due posti stretti, il cruscotto di una strana plastica nera.
“Margie vai troppo forte ho paura”.
“Ti sei risvegliata amore, scusa, stavo provando l’auto per valutare una modifica che abbiamo apportato”
“Ora rallento”.
“Dove siamo”? le chiedo ancora mezza addormentata.
Si è presentata poco dopo il mio ritorno a casa, alla fine del lavoro, è venerdì sera,
“dai prendi due stracci che partiamo, abbiamo più di mille chilometri da fare”.
Rivederla significa ricadere preda di quella capacità che ha costringermi a correrle appresso come un cagnolino.
E’ bella più che mai, indossa una specie di tuta intera, rossa e blu, assomiglia a quelle dei piloti che si vedono in televisione.
Scendiamo e mi fa salire su questa strana auto , bassissima, larghissima, per entrare devo fare quasi un paio di contorsioni.
Nella strada c’era già un piccolo capannello di curiosi, ad osservarla, restano ancora più basiti quando vedono due donne che ne prendono possesso, ascoltano rapiti il rumore possente del ...
... motore, ci osservano invidiosi, mentre Margie la fa scattare via, e si introduce rapida nel traffico cittadino.
“Abbiamo lasciato l’autostrada, per fare questa strada, tra una ventina di chilometri c’è un'altra entrata, e la riprendiamo, chiudi gli occhi che devo ancora controllare una cosa”.
Faccio finta di riaddormentarmi, e lei riparte di gran carriera, ogni tanto socchiudo leggermente le palpebre, vedo la strada che ci corre incontro in modo folle, ma la paura mi è passata, anzi, sembra quasi mi prenda una sorta di eccitazione.
“Margie, se vuoi puoi anche continuare per questa strada, la paura mi è passata”.
Mi risveglia il frastuono quasi insopportabile del motore di un auto che passa poco lontano.
Dopo aver fatto un altro po’ di chilometri, Margie ha ripreso l’autostrada, e mi sono riaddormentata,
ora l’auto è parcheggiata lungo il perimetro di quello che mi sembra essere un autodromo, di fronte ci sono delle tribune, di fianco una lunga fila di garage, lungo un muretto, sotto ad una tettoia di fronte a dei monitor da computer, c’è Margie, con vicino una donna alta e bionda, e quattro o cinque persone, vestite da meccanico, con tute colorate simili a quella che indossa anche lei.
Scendo e dopo essermi sgranchita, mi incammino verso di loro.
Intanto il rumore dell’auto che è passata prima si è allontanato, ogni tanto sembra scomparire, per poi ricominciare. Quando ho fatto metà del percorso, improvvisamente la sento arrivare alle mie spalle, mi volto ...