Massiccio centrale.
Data: 14/06/2024,
Categorie:
Lesbo
Autore: Easytolove, Fonte: Annunci69
Improvvisamente mi appare un messaggio di Margie.
Ormai è quasi un mese che non ho sue notizie, ho provato a contattarla, senza risposte, una sera sono ripassata da Mirella, mi ha detto che è sempre in Germania, è molto impegnata con il lavoro, devono mettere a punto le auto di un team che disputerà un campionato mondiale di qualcosa che non ho ben capito.
Ci sono i ballo un sacco di soldi e di prestigio, pare che lavorino notte e giorno, non si sa quando potrà ritornare.
Mi ero già messa l’anima in pace, Margie mi piace molto, forse con lei avrei potuto anche intraprendere qualcosa di duraturo, ma d’altronde certe cose a volte vanno oltre a quella che potrebbe essere la nostra immaginazione.
Nel frattempo è continuata la strana storia con la donna dal vestito nero.
Ci diamo appuntamento tramite la chat, ci siamo viste quattro volte, sempre in posti strani e diversi, lo facciamo in situazioni bizzarre e pericolose, per poi tornare ognuna a casa propria.
Non so dove abita né chi sia o cosa faccia nella vita, come lei non sa nulla di me.
L’ultima volta l’abbiamo fatto nell’ascensore di un vecchio palazzo in centro, uno di quelli che quando apri le porte, si bloccano, ci siamo fermate tra un piano e l’altro, mi sono sbottonata il vestito colorato, dalla borsa ha estratto un fallo color carne, e me lo ha introdotto tutto nella fica.
Mentre mi succhiava le tette, mi ha scopata, teneva l’arnese con entrambe le mani e me lo infilava con decisione, ho ...
... cercato di aprire le cosce più che potevo, per facilitarle il compito.
Quando con le dita, mentre con l’altra mano continuava a manovrare il manufatto di lattice, ha iniziato a sfregarmi il grilletto sono venuta in un battibaleno.
Per non gridare mi sono morsa le labbra e la lingua, lei si è tirata su il vestito nero,e ha iniziato e penetrarsi a sua volta, vedevo l’arnese che era appena stato nella mia fica entrare nella sua, in mezzo a quella foresta di peli neri, si è toccata nello stesso modo, ed è venuta in mezzo minuto.
La voglia di infilare la lingua in quella selva pelosa e odorosa, è diventata incontrollabile, ormai la conosco,
so che non si farebbe mai toccare, devo trovare uno stratagemma.
L’ascensore cigolando e sbatacchiando torna al piano terra, ci siamo ricomposte, osservo le rampe di scale, attraverso la gabbia di ferro lavorato che lo contiene.
“Andiamo a fare un giro in macchina”.
Mi segue docile, ormai il codice prestabilito lo prevede, il primo round lo conduce lei, il secondo tocca a me.
Mi dirigo nel parcheggio di una di quelle catene che vendono prodotti per bricolage, la versione moderna dei vecchi ferramenta.
“Aspettami qui, vado a comprare una cosa”.
Non sono molto pratica di questi posti, di solito sono frequentati da mariti annoiati che vogliono
sfuggire alle grinfie delle mogli, e si inventano inutili passatempi che prevedono il possesso degli arnesi che qui abbondano invitanti e provocanti, surrogati di istinti sessuali ...