La vita degli altri - ricordi intimi di un voyeur
Data: 13/06/2024,
Categorie:
Etero
Autore: Shoganai65, Fonte: Annunci69
Ho sempre avuto il desiderio di spiare le persone, di entrare segretamente nelle loro vite, nella loro intimità.
Sicuramente film come “La finestra sul cortile” di Alfred Hitchcock, “Blow Up” di Antonioni, “Omicidio a luci rosse” di De Palma, hanno segnato la mia adolescenza; così come il più recente “Vacancy” e l’ultimissimo “The Voyeurs”, thriller erotico da non perdere, continuano a stimolare le mie fantasie e i miei desideri.
Da ragazzo mi ricordo che spiavo dal buco della serratura mia madre e mia zia quando si chiudevano in bagno, e poi quando uscivano andavo ad annusare nel cesto della biancheria le loro mutandine ancora calde, umide e profumate. Ci strofinavo il mio uccello in miniatura e a volte le nascondevo in tasca.
A scuola nell’ora di ricreazione, quando ci era concesso andare alla toilette, salivo in piedi sul wc per cercare di guardare, oltre la fragile parete che ci separava, le mie compagne intente a fare pipì o ad asciugarsi la fighetta, bella come una rosa. Ilaria, la più sveglia di tutte, se si accorgeva che la stavo spiando cominciava ad accarezzarsi i capezzoli e ad infilarcisi dentro un dito imitando la sorella più grande.
Poi d’estate in spiaggia a Bibione assieme ai compagni di gioco seguivamo le ragazze o le signore che si andavano a cambiare il costume bagnato nella cabina spogliatoio n. 7 dove, all’inizio della stagione, il bagnino Arturo aveva realizzato col trapano un forellino da cui, con un po’ di impegno e mille acrobazie, si ...
... riusciva a vedere tutto quel ben di Dio: floride tedesche con le tette enormi, ragazzine con i capezzoli turgidi, casalinghe e mammine avvenenti che oggi chiameremmo cougar o milf. E ogni volta erano seghe, seghe e ancora seghe…
Crescendo questa mia passione (alcuni la chiamano ingiustamente perversione) non è venuta meno, diciamo però che si è aggiornata, ha seguito l’evoluzione tecnologica della società.
Forse era destino che la mia prima esperienza di lavoro fosse proprio in una grande azienda di Milano, leader nel campo delle videocamere di sorveglianza, quei piccoli gioielli della tecnica, sempre più raffinati, che oramai controllano ogni luogo e ogni momento della nostra vita. Ci arrivai come Responsabile Marketing Junior ma, un po’ per il ruolo un po’ per la mia curiosità, ben presto imparai tutte le caratteristiche, i segreti ed i trucchi di questi occhi indiscreti. Conoscenze che mi tornarono molto utili un paio di anni dopo, quando venni assunto come Direttore Commerciale di una nota casa editrice italiana, che pubblica alcune delle riviste patinate più vendute in Italia.
Erano tempi di crisi per l’editoria e il mio ruolo era quello di monitorare la produttività delle varie redazioni, la fedeltà alle linee guida dell’azienda, capire quali erano i soggetti meno utili e segnalarli al capo del personale. Avrebbe deciso lui poi cosa fare.
La prima redazione che decisi di controllare era quella di un famoso mensile femminile, posta al terzo piano. Era composta da ...