1. Capitolo 3 – Vita e amori miei in ambito lavorativo


    Data: 12/06/2024, Categorie: Erotici Racconti, Etero Autore: Giangi, Fonte: RaccontiMilu

    ... in Romania.
    
    La nuova azienda c’organizzò un viaggio in Romania per prendere confidenza col nuovo posto di lavoro, per renderci conto che cosa andavamo a fare, con chi dovevamo lavorare e le soluzioni abitative per il personale che si trasferiva. Ritornati in Italia ci diedero tempo una settimana per organizzarci e per partire definitivamente per il Paese straniero. Volli incontrare, prima di partire, Adriana, ben consapevole che forse era l’ultima volta che ci saremo visti. Avrei voluto organizzare una serata indimenticabile ma lei non poteva uscire in quanto aveva il bambino che doveva accudire. Le proposi di portarlo, solo quella sera, dai nonni ma non volle quindi mi dovetti accontentare, a malincuore, di andare a trovarla a casa. Il marito, come al solito, non era a casa e quindi mi presentai a casa di Adriana verso le 21:00. M’accolse a braccia aperte e ci baciammo passionalmente; l’espressione del viso lasciava trasparire tristezza e delusione e rimanemmo abbracciati per un bel po’ di tempo. Mi sedetti sul divano e Adriana andò a prendere una torta. Me ne diede una fetta ed io stappai una bottiglia di vino bianco frizzante che mangiammo in religioso silenzio; aveva tutta l’impressione d’essere un commiato piuttosto che una serata con la fidanzata e nel profondo del mio cuore sapevo che era realmente un addio.
    
    Ci mettemmo a guardare la televisione avvinghiati; a me il programma non interessava un granché, o forse avevo intenzione di fare ben altro, e allora iniziai ...
    ... a massaggiare, dolcemente con le mani, il seno. I brividi pervasero il corpo di Adriana che alzò il viso e ci baciammo appassionatamente.Infilai la lingua nella sua bocca e la mossi vorticosamente in cerca della sua. Lei rispose ponendomi le mani dietro la testa. Sentivo la sua saliva mescolarsi con la mia. Con le mani iniziai a tastarle il culo, e lei mi massaggiava il cazzo sopra i pantaloni. Leccai e mordicchiai il lobo dell’orecchio procurandole dei brividi.
    
    Slacciai la cintura e m’abbassai i jeans tirando fuori il cazzo, lei si distese sul divano, prese in bocca il glande, e cominciò a succhiare. La sua saliva mi colava lungo tutta l’asta fino a bagnarmi le palle. Chiusi gli occhi e non capii più nulla, dopo un paio di minuti stavo già per eiaculare in bocca. Le staccai la testa dal cazzo e le tirai fuori le tette dal suo abito che indossava quella sera. La feci appoggiare sul divano a novanta gradi e le alzai la gonna. Indossava un tanga nero di pizzo. Le accarezzai le gambe vellutate, salendo piano piano fino all’inguine. Gemeva e ansimava per quello che le stavo facendo. Ero troppo sessualmente eccitato per poterla spogliare completamente, quindi le sfilai velocemente le mutandine e infilai un dito in figa. Con mia grande sorpresa era già tutta bagnata, ritirai il dito tutto inzuppato, avvicinai alla mia bocca e leccai le dita. Aveva un buon sapore!
    
    “Dai GianLuca …”
    
    Sollevai la gamba e le leccai le grandi labbra. A lei piaceva, lo intuivo da come si agitava. ...