Una mia amica mi fa diventare puttana
Data: 11/06/2024,
Categorie:
Sesso di Gruppo
Autore: pamyzi1, Fonte: Annunci69
... era pulita e profumatissima. Mi guardai allo specchio vidi i miei occhi tirati dall’eccitazione, non riconobbi l’ immagine della ragazza imbranata che vedevo riflessa prima, ma quella di una grande troia. Si , lo ero diventata. Capace di spompinare e montare un sconosciuto per cinquanta , sporchi, euro. Consenziente nel farsi abbordare da un porco e assecondarlo. Mentre riflettevo sul mio presente , tirai fuori dalla piccola tasca della camicetta il rossetto. Risistemai il trucco con dei fazzolettini di carta mi ridiedi un colpo di rossetto, livellandolo sulle labbra, era sbavato. Mi tolsi la camicetta e mi liberai del reggiseno , mi stava letteralmente massacrando le mammelle. Le mie tettine , ciucciate, rovistate dal mio cliente e gonfie di libidine . Mi tirai su le calze, ma prima mi abbassai il tanga, e con un fazzolettino mi inumidì la micetta che era accaldata .
I miei ex e Elisa che, avevano avuto il piacere di assaggiare la mia passerina , mi dicevano che era profumata e dolce come il miele..
Quando usci dal bagno ero pulita e in ordine ma soprattutto pronta all’uso. Mi rimanevano , come unici indumenti a coprire la mia nudità la gonna , la camicetta e l’autoreggenti..
Si ero una pazza scatenata avevo lasciato il reggiseno nel cestino della toilette a disposizione delle probabili attenzione morbose dell’ inserviente di turno.
La camicetta mostrava le tettine nella sue rotondità. Le mie tette sono sode e quella sera, libere dal reggiseno, traballavano ...
... mentre io mi avviavo verso l’uscita. Mi trascinai fuori dal locale, continuando a sculettare. Giunta in strada notai subito il multisala era di fronte a me
Era una sera umida poca gente per strada sentivo il rumore dei mie tacchi calpestare l’asfalto, mentre mi avviavo all’entrata senti i passi di uomo .mi girai era lui l’uomo di prima, il porco.
Prima di varcare la soglia del cinema, mi resi conto che se entravo li dentro ,il porco mi avrebbe fatto fare ogni genere di porcherie. Ancora avevo in mente il suo sguardo .d’altronde io gli avevo dato corda. Ma mi liberai di ogni zavorra, di rimpianti. Pensai ad Elisa , quella troia mi avrebbe incitata.
Entrai nella hall che era semideserta. L’entrata in marmo testimoniava antichi fasti ora era un locale di terzo ordine malmesso con il pavimento sporco,ma di un luridume vecchio di decenni. Ma dove ero finita. Arrivai ,perplessa e in un clima surreale. alla cassa, come una automa la cassiera, cicciona e distratta mi vendette il biglietto. Gli dissi sala A come mi aveva ordinato il porco. Mi avviai verso le scale per andare sopra. Inizia a fare i primi scalini quando con la coda degli occhi lo vidi arrivare alla cassa. Mi sembrava tutto cosi assurdo, salendo la seconda rampa lo vidi sotto di me. Lo provocai ancora mi fermai e lui si fermo, senza guardarlo mi alzai su la gonna lasciando vedere tutto le gambe e non solo, mi risistemai le calze lentamente. Prima una e lo guardai ,poi l’altra. Da come era messo penso che abbia visto ...