1. La direttrice delle Risorse Umane (Lucia)


    Data: 11/06/2024, Categorie: Etero Autore: Leo71, Fonte: RaccontiMilu

    ... camicia. Rimasi un attimo bloccato dai brividi che mi percorrevano il corpo. – Andiamo a casa mia risposi.
    
    Uscimmo tenendoci per mano e andammo verso la mia auto. Le dissi che l’avrei riaccompagnata dopo a riprendere la sua. Casa mia distava meno di 10 minuti, ma furono interminabili. Nessuno dei due disse una sola parola in auto. La musica era bassa, io cercavo di guardare la strada mentre la sua mano mi correva sulle gambe, fino all’interno coscia.
    
    Mi aprì la cerniera e dovetti aiutarla ma poco dopo aveva il mio cazzo in mano e lo stava segando lentamente. Guardava dritto davanti a se’, come se stesse pensando ad altro. Poi d’improvviso si girò verso di me. La sua testa sparì tra le mie gambe, mentre sentivo la sua lingua correre intorno alla cappella.
    
    – Se continui così vengo subito le dissi Rise. ‘ Basta che poi mi scopi lo stesso.
    
    Quel suo modo di fare mi stava facendo letteralmente impazzire. Girai in una stradina di campagna, la prima che trovai, e parcheggiai in uno spiazzo tra gli alberi.
    
    Rideva di gusto. ‘ Erano anni che non mi imboscavo in un prato…. mi disse – Si, stavo pensando la stessa cosa. Ora scendi! – Come scendi… qui in mezzo al nulla? – Si! Muoviti. Ora sono io che ti voglio!
    
    Mi guardò con aria molto seria. Scendemmo entrambi dall’auto. Io con ancora il cazzo fuori. La raggiunsi dalla sua parte. Lei si inginocchiò e lo prese di nuovo in bocca. Le mie mani si erano infilate nella sua camicia.
    
    La feci alzare e girare di schiena, poi ...
    ... con foga le tirai giù pantaloni e mutande fino al ginocchio, mettendole una mano tra le gambe. Era così bagnata’ La sentii mugolare. Si appoggiò con i gomiti al cofano e si voltò a guardarmi.
    
    – Cosa stai aspettando? Dai’mettimelo dentro’ non era questo che volevi?
    
    Sì, la volevo da morire. La penetrai subito. Mi sembrava di essere tornato ai diciotto anni. La macchina in un bosco, di notte. Lei che godeva ad alta voce, intercalando i gemiti con frasi interrotte dal rumore del respiro affannoso. – Dai… sfondami di più…. dimmi che ti piace la mia figa… dimmelo… dimmelo…
    
    Mi piaceva vedere quella ragazza dolce e un po’ maliziosa diventare così selvaggia. Mi eccitava da morire.
    
    Le mie mani le strizzavano forte i seni mentre entravo ed uscivo da lei con delle spinte forti che la sbattevano contro la macchina. – vengo Lucia…. ora vengo.
    
    Si girò di colpo e si abbassò prendendolo in bocca poco prima che eruttassi. Continuò a succhiarmelo finch&egrave non si ammosciò completamente. Si alzò e mi baciò, con molta passione e dolcezza.
    
    – Mi piace da morire come mi scopi. Davvero tanto. Ora andiamo a casa tua. Ne voglio ancora.
    
    Mentre mi guardava negli occhi si rialzò i pantaloni e salì in auto. Mi sistemai anche io, prima di rimettermi alla guida. La testa sgombra da ogni pensiero, la curiosità di vedere dove saremmo arrivati.
    
    Accesi il motore e mi diressi verso casa. Quella sera rimase da me. Ci addormentammo che era già mattina. Dopo un paio di settimane in cui ...
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