1. La direttrice delle Risorse Umane (Lucia)


    Data: 11/06/2024, Categorie: Etero Autore: Leo71, Fonte: RaccontiMilu

    ... sbattermi così? Me lo diceva con un tono ancora duro, alterato, ma ora anche vogliosa di sentirmi addosso a lei. La stavo torturando con un ritmo lento, facendo uscire quasi del tutto il mio cazzo per poi entrare dentro di lei fino in fondo. Non mi gurdava ma emetteva quie gemiti che ormai conoscevo bene. Le stava piacendo molto. – E’ così che ti scopi anche quella troia? Dimmelo! Fammi vedere come fai a farla godere!
    
    Mi insalivai bene due dita, ed iniziai a giocare con la sua rosetta. Eravamo in preda ad un trasporto moltopotente, dove sesso e forza si mescolano quasi brutalmente. – Vuoi davvero saperlo? Vuoi vedere come la faccio urlare di piacere?
    
    Mentre le parlavo le tenevo la testa ferma per i capelli con la mano sinistra, mentre il pollice della destra stava violando il suo retto che si contraeva. – Cosa vuoi fare… lo sapevo che era una puttana… le sfondi il culo, vero? – Ora vedrai… Il mio cazzo entrava ed usciva dalla sua figa fradicia mentre il pollice vaceva lo stesso con il suo sfintere, con lo stesso ritmo ed un movimento opposto, muovendosi senza incontrare più resistenza. – Stronzo… sei solo uno stronzo… lo sai che mi fai godere… dai… prendi anche il mio di culo… dai…
    
    Mi sfilai dal suo ventre per sostituire il mio pollice con il cazzo ben insalivato. Poi iniziai a spingere. Le sue gambe erano oscenamente spalancate, la voce rotta.
    
    – – Mi fai male… piano…. oddio… Stavo entrando, un centimetro per volta, ad ogni spinta.
    
    – Fermati… mi rompi… ...
    ... sentivo il suo ano contrarsi e fare resistenza. Una sua mano cercava di spingermi indietro. Mi fermavo un attino, per poi ricominciare. Ci volle un po’ per entrare fino in fondo. La sentivo respirare rumorosamente. Iniziai a muovermi, cercando con la mano tra le sue gambe. Era un lago. Ci volle poco perch&egrave ricominciasse a godere rumorosamente. Ora le stava piacendo.
    
    – Dai… continua… ti piace il mio culo, vero? Dimmelo… dimmi che ti piace!
    
    Le sue mani ora stringevano entrambe il lenzuolo accanto alla sua testa, mentre aumentavo il ritmo. Sentivo avvicinarsi l’orgasmo.
    
    – Vuoi che ti riempia per bene, vero? Ti piace avere il mio cazzo che ti apre il culo, ammettilo. – Si… si, mi piace…. continua… dai…
    
    Le venni dentro, senza però fermarmi. Ondate intense di piacere. Il suo orgasmo seguì il mio di poco. Anche il suo fu come un’esplosione. Un urlo, forte, lungo.
    
    Mi accasciai sulla sua schiena, senza uscire da lei.
    
    Rimanemmo immobili per un po’, in silenzio. Mi accorsi che la finestra della camera era spalancata e che c’era una donna sul terrazzo di fronte. Sono quasi certo che ci stesse osservando. Rotolai su un fianco, iniziando ad accarezzare i capelli di Lucia. Lei rimase ferma, senza muoversi ne’ parlare, non saprei per quanto.
    
    – Vattene. Vattene via.
    
    Non me lo aspettavo. Non si era nemmeno voltata per parlarmi – Lucia… senti… No. Voglio che te ne vada. Vai via, lasciami da sola. – Sei sicura? Guarda che… – Vattene! Ora!! ….. Ti prego… – Ok… se &egrave ...