Marisa 1
Data: 06/06/2024,
Categorie:
Tradimenti
Autore: Troy2a, Fonte: EroticiRacconti
... nome!” si presentò la mia fidanzata.
“Grazie per la fiducia. La ricambierò con la stessa moneta. Io sono Oreste, sono un ingegnere.”
“Sei vecchiotto,,, ed anche il nome non m piace. Visto che, ad occhio e croce hai l'età di mio padre, ti chiamerò paparino!”
Lui non si dimostrò offeso, anzi sorrise divertito.
“Paparino? Va bene: non ho mai avuto nessuno che mi chiamasse così!”
Prendemmo un aperitivo e, devo dire, tra i tre ero io il più impacciato. Parlammo di tantissime cose, soprattutto dei nostri progetti, sia come singoli che come coppia. Sembrava che il sesso non interessasse a nessuno. Ma proprio quando ero convinto che stessimo per andar via, Marisa chiese con estrema naturalezza
“Ma ce l'hai davvero così grande come sembra sulla foto?”
Lui sorrise ancora una volta, poi allungò una mano e la carezzò sulla guancia.
“Hai una bellissima pelle e delle bellissime labbra. Se è grosso? Lo lascio dire a chi vuol vederlo. Ma credo che usarlo bene sia più importante delle dimensioni.”
“E tu sai usarlo bene?” insistette lei.
“Anche questo preferisco lo dica chi accetta di provarlo. Tu vorresti vederlo? Provarlo?”
“Siamo qui per questo, no?” la sua risposta mi fece rimescolare il sangue.
“Se volete, possiamo andare a casa mia. Non è troppo lontana.” mi ritrovai seduto sul sedile posteriore della sua macchina prima di aver realizzato che lei aveva detto di sì. La mano di Oreste non perse tempo per correre sulle cosce di lei che, per tutta ...
... risposta, aprii le gambe per agevolarlo.
Arrivati a casa di lui, ci offrii da bere, ma lei tagliò corto.
“Ma allora me lo fai vedere?”
“A quanto pare. Sei proprio ansiosa.” dicendolo, aveva abbassato la zip e tirato fuori il cazzo, che era, se possibile, ancora più grosso di quel che sembrava in foto.
“Wow: è meraviglioso!” esclamò Marisa. E, prima che avessi modo di dire qualcosa, era già inginocchiata ai suoi piedi e la cappella di quell'enorme bastone era sparita tra le sue labbra. Non mi restò altro da fare, se non sedermi e guardarmi una scena che si faceva sempre più spinta. Si spogliarono all'unisono e lui la penetrò facendola appoggiare al tavolo e prendendola da dietro.
“Paparino, è bellissimo. Lo sento tutto: sfondami, dai!”
Lui si muoveva ad un ritmo controllato, facendo attenzione ai suoi gemiti. Io lo guardavo e mi rendevo conto di come fosse diverso da me, che invece ero troppo irruente, che la prendevo quasi con violenza.
Ci trasferimmo in camera: Oreste mi fece segno di sedermi sulla poltrona. Poi la abbracciò e la baciò con passione, accompagnandola sul letto. Quindi le allargò le cosce e si tuffò a leccarle la fica. Lo fece allo stesso modo con cui la scopava, lentamente, con dolcezza, anche quando le prese il clitoride tra identi e con la lingua prese a batterci su. Poi tornò a scoparla, stavolta stendendosi su di lei. Guardavo le unghia di Marisa affondare nella pelle dell'uomo, senza che lui si scomponesse. Ora alternava il suo solito modo ...