1. Marisa 1


    Data: 06/06/2024, Categorie: Tradimenti Autore: Troy2a, Fonte: EroticiRacconti

    Io e Marisa siamo cresciuti assieme: lei un anno più piccola di me, abbiamo frequentato le stesse scuole e gli stessi gruppi, i cosiddetti centri di aggregazione. Lei era timida, impacciata, graziosa, ma non bellissima: il primo bacio, tra di noi, fu la conclusione di una festa di compleanno, di quelle di una volta, con tanti lenti da ballare stretti stretti. Diventammo una coppia fissa che eravamo ancora adolescenti e, per qualche anno, di sesso non parlammo proprio. Ma i miei ormoni scalpitavano e così, il giorno dopo del suo diciottesimo compleanno, glielo chiesi. Lei si rabbuiò, quasi fino a piangere e non se ne fece nulla. Ma gli argini erano rotti e così la mia richiesta diventò una costante, fino a che lei non cedette. Era una sera d'estate e scegliemmo un prato poco fuori l'abitato: una coperta stesa sull'erba ed i nostri corpi inesperti che si cercavano fino a fondersi, con l'immancabile lacrima di dolore misto a senso di colpa da parte sua. Un attimo prima di abbandonarsi totalmente ed inaspettatamente al piacere, le sue unghia che si fissavano nelle mie carni ed un incredibile urlo liberatorio, quando raggiunse il suo primo orgasmo. Quasi non mi diede tempo di riprendermi, che volle subito ricominciare.
    
    Tornati a casa, mi chiamò dopo un paio d'ore: era passata la mezzanotte ed i miei si allarmarono. Ridendo mi disse che era tutto a posto, ma che aveva avuto bisogno di masturbarsi, per poter godere ancora.
    
    Da quel giorno, mi chiedeva sempre più spesso di ...
    ... fare l'amore, anche quando era il suo periodo: diceva che godeva anche di bocca.
    
    Fuori dal letto, Marisa continuava ad essere la ragazza timida, disponibile ed educata nei confronti di tutti: non mancava giorno che non mi sentissi dire che uomo fortunato fossi ad avere una fidanzata così. Qualcuno aggiungeva che fossimo una coppia perfetta: due bravi ragazzi. E ci auguravano tanta fortuna.
    
    Alcuni mesi dopo, approfittando dell'assenza dei miei genitori, lo facemmo per la prima volta nel mio letto: un letto vero, comodo e soprattutto senza il timore di essere visti o sentiti da qualcuno. Non posso dire che Marisa fosse più scatenata del solito: quando faceva sesso lei era incapace di avere limiti. Ma, quella situazione di sicurezza e di, oserei dire, normalità, ci portò a trattenerci a letto anche dopo il rapporto. Lei abbandonata sul mio petto, diceva di ascoltare il mio cuore e di lasciarsi cullare da lui, io... beh, io ero al settimo cielo.
    
    Poi, d'improvviso, senza che la sua voce mutasse di un tono, mi chiese:
    
    “Matteo, ma voi uomini siete tutti uguali?”
    
    “Cosa intendi?”
    
    “Ma sì... voglio dire... il cazzo ce lo avete tutti lo stesso?” rimasi allibito. Era la prima volta che la sentivo parlare così, ma mi dissi che era normale tra due persone in intimità. Quindi, superato l'attimo di sconcerto, le risposi.
    
    “No! Naturale che no: come ci sono gli alti e i bassi, i grassi ed i magri, così ci sono diversi... cazzi. Quelli più lunghi e quelli più corti, quelli più ...
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