1. Monica, la libraia


    Data: 04/09/2018, Categorie: Trans Autore: verdissimo, Fonte: Annunci69

    ... trasformazione di un genere in un altro potesse dare forma ad una tale meraviglia. Ma la cosa doveva finire lì ed io avrei dovuto smettere di pensarci.
    
    Ma alla fine non rimane che arrendermi. Quindi ancora di domenica pomeriggio, a piedi, torno alla libreria senza piani se non quello di rivederla. Speravo che per lei le domeniche non fossero a rotazione, quindi di ritrovarla lì.
    
    Lei c'è, e non so se mi sia piaciuta come l'altra volta. E' da sola in negozio e stava sistemando dei libri nelle scaffalature prendendoli dal carrello al suo fianco e, da come mi saluta a distanza, capisco che, seppure vagamente, deve avermi riconosciuto. Le chiedo ancora qualcosa sul Giappone e lei, a quel punto, si ricorda tutto: del mio viaggio e di me. Alla fine esco con un libro che tratta della spiritualità di quel paese e che non credo leggerò. Mi do dello stupido perché non sono riuscito a coinvolgerla come l'altra volta, perché non sono stato capace di ricostruire il feeling dell'altra volta. E nemmeno stavolta le ho chiesto il nome. Mi ripetevo che avrei dovuto in qualche modo rimediare. L'avrei rivista e le sarei piaciuto, e sarei anche riuscito a portarla fuori una sera prima di partire.
    
    Poi mi dico: "Non vorrai mica fare la corte ad una transessuale, e chiederle di uscire con te?!". E in quel momento capisco quale fosse la vera differenza tra quest'ultimo incontro e "l'altra volta": questa volta non ho voluto farmi trasportare in una situazione speciale perché è mancato ...
    ... l'effetto sorpresa, quindi ho pensato a lei come ad una transgender e a tutte le sue implicazioni sociali e sessuali; mentre "l'altra volta" ho pensato a lei solo come ad una cosa meravigliosa, e basta.
    
    CAPITOLO 2
    
    Infatti basta, con lei e con le transessuali. Va bene finché le guardo in qualche sito porno su internet, ma uscirci insieme..! Meglio andare in Giappone e pensare alle bamboline di là.
    
    Ma il ricordo di lei non è rimasto a casa a far compagnia al libro sulla spiritualità giapponese. "Posso mandarle un saluto da qua e sicuramente questo paese le ricorderà di me. Una volta si sarebbe usata una cartolina, oggi potrei mandare un’email a quella libreria. Non so nemmeno il suo nome, che idiota".
    
    Su internet vado sul sito ufficiale della libreria per arrivare all’email del punto vendita della mia città e invio: "Messaggio per la gentile commessa di Rimini - Ciao ti ricordi me, quello che doveva andare in Giappone? Sono arrivato la settimana scorsa ed ora sono a Kyoto. Volevo farti solo un breve saluto e dirti che qua sta andando tutto bene. Non ti mando nessuna foto. Scusa il disturbo. Ciao comunque. Io mi chiamo S*****, tu invece?". La invio poi vedremo che succede, d’altronde è solo un saluto e questo paese ci accomuna.
    
    E dopo quattro giorni leggo: "Ciao, grazie del saluto. Certo che mi ricordo di te e del Giappone anche perché vorrei esserci anch'io là. Io mi chiamo Monica. Grazie ancora e tanti saluti S*****."
    
    Ha detto che vorrebbe essere anche lei qua... e ...