Gin e la proposta di Ambra. 1
Data: 04/06/2024,
Categorie:
Racconti Erotici,
Lesbo
Sesso di Gruppo
Autore: Elimo, Fonte: RaccontiMilu
... prima… e ora questo pensiero le martellava il cervello. Ti aveva vista nei giorni scorsi al porto, mentre eri con i tuoi bimbi… ti aveva osservata mentre ballavi e ti scatenavi con loro… Lei abituata a vedere banali aspiranti modelle, belle ma vuote, insignificanti… che vendevano la loro giovinezza negli yatch e case di lusso, forse era davvero la prima volta che voleva sedurre una giovane madre… una donna giovanile e matura, bella e irreprensibile, una mamma di provincia… salita completamente depilata e senza intimo sul suo yacht. “Ma vuoi restare vestita ancora a lungo?!” Ti chiese Ambra. Apristi la bocca ma non dicesti nulla, perché imbarazzata, ma pure eccitata…Non sapevi giustificarTi …“Tiratelo su alla vita questo vestito, dai!” Ti rimproverò: “Fammi sono proprio curioso di vedere come tieni la tua figa depilata… piccola… dai, non ti vergognare… falla vedere anche al mio maggiordomo!” Disse. E Tu ubbidisti, come in trance… tirando il vestito su fino alla vita, lasciando alla vista tutto quel nulla che c’era sotto… Ambra ne fu entusiasta: “Lo sapevo…. Non solo sei bella ma sei anche brava, molto BRAVA…sei venuta senza neppure il perizoma…l’ho immaginato subito che dovevi essere bollente!” Esclamò esagitata. “Come è tonica la Tua figa, depilata, diafana, così candida… ma presto, tesoro… voglio vederla abbronzata, castano scuro, vedrai Tesoro, qui sul mio yacht il sole si prende nude… in modo integrale… e le gambe si tengono sempre ben aperte…pronte per il piacere”. ...
... Esclamò Ambra sorridente e allusiva. La Tua figa in effetti era perfetta, liscia, con la fessura che divideva due grandi labbra e la vulva già dischiusa dall’eccitazione e fradicia dal piacere interno e involontario. Sembrava una conchiglia di madreperla con il suo tesoro di umori dentro che brillavano… a contrasto con la carnagione scura del corpo di Abu. Lungo le gambe, la tua pelle era fresca e distesa senza segni di smagliature o cellulite, frutto di creme ginnastica e massaggi mirati, solo qualche ecchimosi dovuta a sesso recente, stonava con il pallore delle cosce e delle gambe. ”Posso davvero toccarlo!?” Ripetesti dimenticando la tua figa e sempre attratta dal cazzo del cameriere di colore… “Certo, ti ho detto di si, è mio, puoi!” Rispose Ambra decisa come se ne fosse la padrona.
Senza dire parola allungasti la mano sfiorando quell’arnese metallico, accarezzando quel grosso, grossimo cazzo prepotente che Ti provocava disagio e turbamento. Non era la prima volta che accarezzavi il cazzo di un ragazzo di colore, eri stata sempre un po’ puttana, ma così grosso… un cazzo, non lo avevi visto mai. Così come in in estasi, non ti accorgesti che Ambra aveva infilato la mano sotto il tuo vestito, salendo su internamente, facendo venire le sue dita a contatto col tuo seno, caldo e morbido. Solo ora Ti sentivi toccare… La pelle rugosa di quella vecchia, Ti fece trasalire, volevi dire qualcosa per fermarla, ma temevi che si arrabbiasse. E comunque pensasti che in fondo, non c’era ...