Continua l'evasione dalla prigione covid
Data: 28/05/2024,
Categorie:
Etero
Autore: pierpatty6151, Fonte: Annunci69
Premessa: Questo racconto è il proseguimento della prima parte di “Evado dalla prigione Covid”, per cui consiglierei di leggerlo prima di questo. Comunque buona lettura.
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Il freddo ci sveglia, il camino è quasi spento, lo guarda infreddolita, è rannicchia nell’accappatoio.
Corro a ravvivare le braci con nuovi ceppi di legna.
Mi guarda sorride ed esclama:
“Grazie… ma adesso vieni qui, tocca a te…”.
Non aspetta risposte, fa scivolare dalle spalle l’accappatoio. I suoi turgidi capezzoli puntano la stoffa. L’accappatoio scivola ancora rivelando i suoi seni ansiosi di baci. Il suo seminudo pancino respira lentamente, aspettando carezze. Le cosce serrano il tesoro. Mi guarda, sorride provocandomi si offre.
La mia voce mi sorprende dicendo:
“Scusami e se puoi, capiscimi. Sei dolcissima. Ti desidero. Voglio fare l’amore. Sei dolcemente femmina, ma non posso rovinare questo tuo momento, che tale deve restare”.
Lei, sorpresa, risistema l’accappatoio. Sorseggia il Whisky. Si rattrista. Rimugina.
“Anna ti voglio, ma non posso rovinarti questo tuo splendido momento!”
Sembriamo una coppia convivente e innamorata, mentre siamo solo due emeriti estranei che casualmente hanno fatto sesso orale.
Mi guarda, sta cercando di rendersi conto che accade, spunta una lacrima. Con dolcezza la tengo appoggiata alla mia spalla, le accarezzo i capelli, e il viso.
A mente fredda, mi darei dell’imbecille furioso. Sono abbracciato a una vogliosa donna, che ...
... m’inebria col suo profumo di femmina in calore. Forse è un momento più del sesso e meno dell’amore?
Quasi per caso, appoggia la mano sulla mia gamba, iniziando ad accarezzarla lentamente.
Caspita, cambia tattica, e non considera le mie parole.
Le carezze scivolano verso l’alto, trovano l’orlo dell’accappatoio, lo spostano. La manina s’intrufola, si ferma, aspetta, nessuna reazione. Mi godo l’intrigante situazione.
Quasi per caso raggiunge il Mio in attesa. Da sopra i boxer lo sfiora, lo conosce, lo saluta, lo strizza.
Io aspetto, continuando ad accarezzarle dolcemente il viso.
La birichina fredda manina s’infila sotto l’ultima barriera dii leggera stoffa, faticando libera il mio duro amichetto.
Con movimenti rapidi slaccia e allarga l’accappatoio, i boxer scivolano a metà coscia. Lo afferra come temesse che scappi. Lo guarda, fa fiorire la turgida cappella. Ha conquistato ciò che voleva, sottolineandolo con un: “Non male questo giocattolone”.
Scrutandomi gli occhi sorride da vincitrice, e cercando le mie sensazioni, capendo di essere la padrona della situazione, continua ad accarezzare il suo turgido trofeo.
Ormai nudo sono completamente alla sua mercé. Io non posso e non voglio contrastarla e sopporto con piacere le sue dolci torture.
Lentamente avvicina le carnose labbra alle mie, forza dolcemente e la sua lingua s’impossessa della mia bocca, cerca e si arrotola sulla mia lingua. Mi manca il respiro. I corpi avvinghiati vibrano.
I minuti scorrono ...