1. Colpa e desiderio


    Data: 23/05/2024, Categorie: Trans Autore: Lorycrossdresser, Fonte: Annunci69

    ... mentre io poco alla volta lo spogliavo.
    
    Quando è rimasto a petto nudo gli ho morsicato con un pizzico di forza di troppo i capezzoli, lui ha reagito solo a parole restando sempre fermo “Questa me la paghi troietta!” ha detto sorridendo.
    
    “Si e quanto?”, “Tanto!”, “Tanto quanto?”, “Non preoccuparti quando verrà il momento te ne accorgerai, adesso, però, fammi vedere se sei brava a fare i pompini, dai troia!”.
    
    Il fatto che fossi passata da troietta a troia era già il preludio di quello che sarebbe stato il nostro rapporto di lì a poco.
    
    Comunque io brava e ubbidiente, ho slacciato la cinta e il bottone, giù la lampo, con molta attenzione, e il suo bel cazzo è praticamente saltato fuori da solo.
    
    Sono rimasta un attimo interdetta prima di tuffarmi letteralmente sul suo bell’arnese durissimo.
    
    Veramente un bel cazzo, nulla da eccepire, lungo una ventina di centimetri, largo da essere impugnato bene con una mano e con una bellissima cappella lucida, una meraviglia.
    
    Maschio72 era pulitissimo e superdocciato, ma per quanto uno si possa lavare, quell’odore, anche latente di maschio selvatico, resta sempre.
    
    Mi sono sdraiata e stando sempre ben attenta che lui mi guardasse ho cominciato il mio lavoretto di bocca.
    
    Prima solo con la lingua sul buchetto, poi tutta la cappella per assaporarne la rotondità.
    
    Sempre lentamente e sempre guardandolo dritta negli occhi, ho lasciato che le mie labbra aviluppassero quel bastone di carne turgida.
    
    Strisciate di rossetto ...
    ... sono rimaste a suggellare quel contatto pieno di voglia, “Leccale!” mi ha ordinato sempre con le braccia incollate alla spalliera.
    
    Con la punta della lingua ho iniziato ad eseguire l’ordine, e mentre ero intenta alla pulizia, ho sentito le sue mani posarsi sulla mia testa, spingendomi.
    
    Non ha detto una parola, ma io sapevo che dovevo ingoiarlo tutto, zitta e buona, come fanno le troie.
    
    Ha cominciato a scoparmi la bocca sincronizzando i movimenti del bacino e delle mani.
    
    Dentro, fuori, dentro, fuori, fino in gola, poi si ferma un attimo tenendomi schiacciata lì e ricomincia, dentro, fuori.
    
    Alzo lo sguardo verso di lui, “Bella!, così mi piaci, tutta impiastricciata di rossetto e saliva!”.
    
    Mi sentivo lusingata, stavo facendo un buon lavoro.
    
    “Adesso voglio che lo prendi fino in gola, capito troia?”, ho fatto solo un cenno con la testa e lui ha cominciato a spingere lentamente.
    
    Piano, lento e inesorabile il suo grosso cazzo penetrava il mio cavo orale, ho alzato gli occhi sperando che capisse che era arrivato fino in fondo, ma non è stato così.
    
    Ha continuato a spingere, mentre io emettevo solo dei versi gutturali, “Brava, dai, così, in fondo, dai troia”, ho cercato di respingerlo, mi sentivo soffocare ma lui mi teneva stretta.
    
    “No tesoro ancora un po’!”.
    
    Quando mi ha lasciata ho preso una boccata d’aria profonda, lui mi ha guardata “Ne vuoi ancora così?”, ho scosso la testa, “Ma sono io a decidere, troia, lo sai? E se lo volessi ancora?”, “Lo farei ...
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