1. Una serra per coltivare...relazioni (1)


    Data: 02/09/2018, Categorie: Etero Autore: Zindo, Fonte: Annunci69

    ... Osvaldo, che immediatamente, lasciati cadere a terra gli attrezzi, corse verso la già molto vicina Patrizia dicendole “Ed allora va bene anche qui” prendendola tra le braccia e cercando la bocca di lei con la sua.
    
    Patrizia avrebbe voluto schermirsi, sottrarsi, sfuggire a quelle braccia forti, perché una signora dabbene non fa certe cose, non le fa con uno sconosciuto o quasi, non con un operaio, non con un giovane, non con...
    
    ..Ma perché badare ai troppi “non” e non cedere invece ai tanti “Si dai” perché... “ Sì, mi ha detto bellissima”,... “ Sì, mi ha detto che piaccio, che sono desiderabile, che gli uomini possono ancora perdere la testa per me. Lui la sta perdendo, io la sto perdendo... Perché resistere? Per chi? Per mio marito che ormai manco più le carezze mi fa ,tanto lo so se la fa con la sua segretaria...”
    
    L'odore di sudore su pelle pulita di un uomo, non nausea una donna, ma l'inebria e poi, al pensiero del marito con la segretaria (sospetto qualche volta provato, mai avvalorato) disse a se stessa “Quel maiale, si merita questo ed altro...lui e la sua scialba segretaria” e quindi, aggrappandosi ad Osvaldo, con voce alterata dalle brame improvvise, disse “E dai allora, dammelo questo tuo uccello, strappami i vestiti, sbattimi qui, sul prato, dimostrami che davvero sei il maschio che dici e se ne sei capace fammi sentire donna come mi hai descritto”.
    
    Osvaldo la sollevò per portarsela sulle sue braccia fin dietro un cespuglio di oleandri in fiore e, ...
    ... adagiatola sull'erba, la sbaciucchiò su tutto il corpo, aprendole il vestito di veli sovrapposti con poche cuciture e presto portò all'aria i seni...fantastici agli occhi di Osvaldo, perché visibilmente e tangibilmente erano seni veri, naturali e non siliconati, e alla faccia della minore “consistenza artificiosa", delle tette i capezzoli erano duri e tesi, invitanti ai succhiamenti e tra le cosce che si divaricarono scoprendosi dai veli, subito corse la mano di Osvaldo che, senza inibizione alcuna si infilò sotto lo striminzito slip di pizzo e le dita impertinenti andarono rapide tra le umide labbra della figa, mentre la lingua di Osvaldo si addentrava a cercare la lingua di Patrizia invadendo la bocca di lei.
    
    Cavallerescamente le disse ”stai scomoda sull'erba, troviamo un posto migliore”
    
    Patrizia, come se stesse parlando in trance rispose: “Non importa, va bene anche qui, schiacciami sotto il tuo peso, sfondami, sbattimi, voglio sentirmi femmina davvero....anche puttana se vuoi”.
    
    Osvaldo lo volle. Non fu affatto romantico o sdolcinato, come in genere lui era solito comportarsi con le donne. Quella era una esperienza diversa da tutte le altre, con una donna diversa da tutte le altre, si comportò in maniera diversa da tutte le altre volte: da maschio alfa, tutta virilità ed energia e nessun sentimentalismo, penetrazioni a fondo ed a ritmo serrato, senza alcuna grazia, ma con furore quasi bestiale, nessun bacio dopo lo scatto avuto con lo sprono avuto da Patrizia, ma solo ...
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