Una serra per coltivare...relazioni (1)
Data: 02/09/2018,
Categorie:
Etero
Autore: Zindo, Fonte: Annunci69
... se qualcosa aveva fatto prima di oltrepassare il cancello della villa con il suo furgone, era stato quello di guardare da capo a fondo Nunzia e giudicarla ”meritevole di attenzioni” per le sue forme armoniche, nonostante la relativamente bassa statura.
Ad Osvaldo le donne piacevano tutte e ciascuna gli piaceva tanto poiché, per istinto, di ognuna coglieva subito, a colpo d'occhio, tre o quattro dettagli piacevoli, quasi mai – a menoché non fossero vistosamente evidente- coglieva i difetti in una donna.
Di Nunzia aveva apprezzato le proporzioni armoniose del suo corpo che facevano passare in second'ordine l'essere un poco più bassa della media; la “ruspantezza” ovvero l'evidente contrasto del suo aspetto di persona avvezza alla fatica anche dura con l'ambiente della villa signorile, tipica residenza di persone economicamente agiate, poche abituate alla fatica ed ai sacrifici e poi, ma non per ultimo, gli occhi neri, luminosi, grandi, che sprigionavano quasi energia, capaci di intimidire persino uno come lui.
“Questa mi attizza molto” aveva detto a se stesso Osvaldo osservando Nunzia che si dirigeva verso l'edificio principale, o meglio il bel culetto di lei, insolitamente incapace di dire qualcosa di carino alla ragazza, lui che era famoso per elargire complimenti a iosa, meritati e non.
Nunzia e Osvaldo, si dedicarono subito ai rispettivi lavori, una dentro la casa, l'altro nella serra ai margini del vasto parco.
Patrizia, dopo essersi ben truccata ed ...
... elegantemente vestita andò da Osvaldo per riferirgli le indicazioni che suo marito aveva lasciato dette a lei, sul come voleva che fossero eseguiti alcuni lavori nella serra e, da donna con garbo signorile, chiese se poteva offrire qualcosa all'uomo come colazione di mezza mattinata, invitandolo a salire sulla veranda con lei, per vedere dove dovevano essere montati i nuovi vetri e, appunto, per prendere un cappuccino insieme.
L'uomo la seguì soprattutto per vedere il lavoro da realizzare, poi quando la padrona di casa tornò a invitarlo con garbata insistenza, accettò anche di sedersi al tavolino e fare colazione con Patrizia.
Costei si scusò per non sapere usare i termini tecnici nel riferire le disposizioni lasciatele dal marito, lamentandosi un poco anche del consorte che, a suo dire, con la scusa di suoi impegni di lavoro, trascurava troppo le questioni di casa, come il vigilare sui figli e come il limitarsi a darle disposizioni vaghe su quei lavori in corso e non solo su quelli, ribadendo più volte le espressioni “Dice che è impegnato con il lavoro” e “Purtroppo mio marito si occupa troppo poco di tutto e spesso devo fare da sola le cose che lui trascura”.
Lo ripeté così tante volte che l'uomo cominciò a sospettare che volesse intendere che trascurava anche lei come donna, lasciando a desiderare anche nel ruolo di marito, dando così un significato quasi di “tentato adescamento” a quell'invito a fare colazione insieme, fatto da Patrizia per mera gentilezza.
Osvaldo ...