1. Il Consulente – Il nuovo Studio


    Data: 18/05/2024, Categorie: Etero Lesbo Sesso di Gruppo Autore: Pablo_Ruinez, Fonte: RaccontiMilu

    ... mio culo e si ingoiò tutto il cazzo fino in gola, sentivo la lingua che mi sbatteva la cappella quando usciva e la sua punta che percorreva tutta l’asta. Sentivo le palle gonfiarsi e le loro contrazioni. Poi cominciai a scoparla in bocca e cominciai a darle il ritmo tenendole la testa tra due mani, con lei che in alcuni momenti rischiava di soffocare.
    
    Alessandra era a cosce aperte sulla poltrona con indosso la camiciola aperta tranne gli ultimi due bottoncini in basso. Le accarezzavo i capezzoli con una mano mentre continuava ad ingoiare centimetri di cazzo ad ogni colpo. Ogni tanto gliene torcevo uno, lei stringeva la bocca per il dolore e sentivo un morso leggero sulla cappella, poi infilava la lingua nel buchino, insalivava tanto, risucchiava, risbatteva la lingua e lo ingoiava di nuovo. Avevo il cazzo duro, durissimo e non ne voleva sapere di sborrare. Lei era fradicia, a tal punto da bagnare la poltrona e fare pompini le piaceva, anche tanto. Cominciò a massaggiarmi i coglioni, voleva accelerare la venuta. Mi staccai dalla sua bocca e lei cominciò a segarmi lentamente: – ti piace? – chiese – servizio completo? – – sì ho molta voglia… scopami! – lo prese in bocca e continuò a segarmi piano. Presi due mollette e le strinsi intorno ai seni, altre due strinsero i capezzoli. Cominciò a sentire dolore e non protestò. – Schizzami in bocca! Ora! Mi piace bere! “Interessante!” Pensiero stupendo perverso…. schiava! – Non ancora…. Le piazzai altre due mollette sulle grandi ...
    ... labbra, era troppo eccitata, la poltrona era un lago. Rimandai la questione schiava a più tardi, per ora andava bene così. Mi accorsi che il citofono aveva suonato un paio di volte. Ma chi se ne frega? Se qualcuno dello studio fosse entrato lo avrei coinvolto. Se clienti potevano andar via, come accadde. Le tirai fuori un seno che voleva nascondersi, con tutte le mollettine. Cominciò a segarmi e succhiare sempre più forte ed alla fine le riempii la bocca di sborra calda e densa. Cercò di deglutire, era troppo e cadde sul mento, poi continuai a schizzarle su viso, seni e camicetta, mentre lei segava ininterrottamente. – Pulisci! – le ordinai – Mah…! – – Non voglio ripeterlo… – mano pronta, non avevo intenzione di schiaffeggiare. Ingoiato! Di nuovo! Uscì dritto e sicuro, il cazzo. Alessandra non aveva intenzione di mollare. IO ero in una posizione un po’ scomoda. Le presi i capelli e la alzai. Tirai forte, mi guardò come a chiedere poi abbassò gli occhi. Scambiammo posizione: io sulla sedia. Lei per terra in ginocchio, sempre a succhiare, il mio alluce a solleticare il clito. Glielo piantai dentro e sentii gli umori colare, le labbra ancora strizzate tra le mollettine.
    
    La tirai su, la distesi sulla scrivania, comoda e larga, le aprii le cosce e poi misi la lingua sul clito. Venne quasi subito. Gli umori erano dolci, pieni e ricchi, abbondanti. Continuai a succhiare e leccare il clito mentre le mettevo due dita in fica e due nel culo. Sentivo le contrazioni, poi un orgasmo in cui ...
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