Mary -4- le sorprese - la seconda-
Data: 17/05/2024,
Categorie:
Dominazione / BDSM
Autore: Marilena C., Fonte: EroticiRacconti
... minuti mi ha fatto squirtare.. urlavo, stringevo le cosce per cercare di rallentare i movimenti di quella mano e le due dita che mi si infilavano fino alle più recondite profondità. Gli tenevo il poso con due mani per calmarlo, sono venuta muovendomi come un'indemoniata. Certo, avrei preferito godermi un cazzo, ma sono venuta.
Siamo ripartiti e dopo una quarantina di minuti in cui ho ripetutamente sentito le mani di Thomas da dietro sulle tette e Jimmy a fianco tra le cosce.
Di passaggio ci siamo infilati sulla strada dell'aeroporto militare in cui Jimmy Lavorava e superata la sbarra ci siamo fermati in una delle prime casupole da cui è venuto fuori un tizio che si è avvicinato alla macchina dal mio lato. Jimmy, abbassando il finestrino lo ha salutato. Con un “ ciao Toni. Al che lui:
- e questa? Dove l'avete trovata?-
Jimmy:
-poi ti raccontiamo-.
Quel bastardo di Thomas afferrando un lembo del mio vestito lo tirava con la mano nascosta vicino all'aggancio della cintura di sicurezza. Tirava il tanto giusto da far sembrare che ero io che preferivo tenerlo così per voler mettere completamente in mostra le cosce. Fino alle mutandine. L'altra mano del ragazzo, infilata nella scollatura del vestito.
Il tizio, Toni, non guardava certo in faccia i suoi due amici. Con lo sguardo mi stava consumando le gambe; mi stava già scopando.
Ho cercato di impedire che la sua mano arrivasse alla mia intimità al di sopra delle mutande; al che lui:
-stai calma; ti sto ...
... solo esplorando....per il momento!-
risata dei tre.
-Ci segui?- Gli ha chiesto Jimmy.
Toni: - si, prendo la jeep-.
Tra il muro che divideva l'area della Base dalla strada pubblica e la rete in metallo alta che cingeva l'aerostazione militare, c'era una stradina sterrata che svoltando a sinistra continuando a costeggiare la rete, si inoltrava nelle campagne circostanti. Dopo alcuni minuti ci siamo fermati dove lo sterrato si allargava. A non più di cinquanta metri da un bestione; un aereo militare che stava all'interno della rete. Le piste erano a distanza e in lontananza si vedevano alcune persone intente a fare qualcosa. La distanza non permetteva di capire cosa stessero facendo e quindi anche da lì, loro non capivano cosa noi stessimo combinando, anche perché eravamo riparati dalle nostre stesse auto.
Toni mi ha letteralmente tirata fuori dalla macchina. In piedi, ero appoggiata allo sportello posteriore chiuso, davo le spalle, anzi praticamente il sedere a Thomas seduto dentro, al quale non è stato difficile abbassare il finestrino e cominciare a toccarmi.
Toni intanto mi ha infilato la mano tra le cosce e in un attimo avevo due dita in vagina.
Thomas mi accarezzava l'esterno coscia non potendo arrivare alla figa già impegnata dalla mano del porco che avevo addosso davanti, il culo schiacciato sulla lamiera dello sportello e la nuca poggiata al bordo del tettuccio dell'auto.
Colui che mi martoriava la figa, avvicinando la bocca all'orecchio:
-sei ...