1. "prove tecniche di "trasgressione" 4


    Data: 14/05/2024, Categorie: Prime Esperienze Autore: quartofederico, Fonte: Annunci69

    Uscii dal bagno e trovai che mio marito si era spostato in salotto.
    
    "Ne vuoi?" chiese, mostrando il bicchierino di amaro che stava sorseggiando.
    
    Ne bevvi un sorso dal suo e mi sedetti al suo fianco sul divano.
    
    "Dai stenditi, era Maria, vero? Che avevi da raccontarle in segreto, chiusa in bagno?" chiese.
    
    "In bagno, ci sono andata per ovvi motivi e tutto per merito tuo. Mi ha aggiornato sulla sua conquista, quasi andata in porto ed io le ho raccontato dell'incontro di oggi. Anche lei, mi ha spronato ad incontrarlo. Se la cosa riesce, ci aspetta a casa sua venerdì sera: è il suo compleanno".
    
    Il volto di Gennaro si illuminò, ma non disse nulla e, mentre mi stendevo sul divano con il capo sulle sue gambe; mi regalò una carezza sul viso e un massaggino rilassante sugli occhi.
    
    Dormimmo abbracciati tutta la notte e la mattina, al mio risveglio, lo trovai che armeggiava nel mio armadio.
    
    "Che fai?" chiesi curiosa.
    
    "Guardavo i tuoi vestiti, mi piacerebbe sceglierti l'abito per oggi, me lo concedi?"
    
    E mentre stavo riflettendo su cosa rispondere, scappò in cucina a spegnere il gas sotto la moka.
    
    Mi alzai e lo raggiunsi; stava zuccherando il caffè ed io, da dietro, mi strofinai addosso al mio uomo, facendo le fusa come una gatta in amore.
    
    Mi strinse forte e, confermando il suo amore, mi baciò con trasporto.
    
    Questa sorta di complicità stava, davvero, rafforzando il nostro legame. Era la prima volta che chiedeva di scegliermi il vestito da indossare, ma ...
    ... non volendo approfondire lo lasciai ed andai in bagno.
    
    Aprii la porta dopo poco, perché lui doveva fare pipì e, mentre la faceva, continuai a truccarmi.
    
    Nuda rientrai in camera e, sul letto, trovai i vestiti scelti da Gennaro, mentre lui sopraggiunse da dietro.
    
    "Che ne dici? Lo scamiciato è abbastanza ampio e offre un largo margine di movimento, sia te che..."
    
    Aveva ragione e così, mentre lui mi guardava, indossai il reggiseno bianco e lo slippino di pizzo color crema, le autoreggenti a rete e la camicia bianca con lo scamiciato nero.
    
    "Per scarpe, metti questi - mostrando i sandali bassi di vernice - sono comodi, in specie se devi muoverti a piedi".
    
    Gli mandai un bacio con la mano, per non rovinarmi il rossetto e prima di entrare in auto, mi voltai e lo vidi che stava dietro al balcone a guardarmi.
    
    Certo che era fortemente coinvolto: avrei voluto essere nel suo cervello per capire quali emozioni gli stavano attraversando la mente.
    
    Misi in moto e mi riversai nel traffico caotico del primo mattino.
    
    Arrivai in ufficio puntualissima e trovai Giorgia che mi stava aspettando.
    
    "L'hai chiamato?" chiese.
    
    "Non ancora".
    
    "E cosa aspetti, fallo subito, magari se inizia a lavorare non può più rispondere" suggerì giustamente.
    
    "Dici che faccio bene, a te piace?"
    
    "Deve piacere a te e questo basta! Poi hai pure l'approvazione di tuo marito, cosa vuoi di più? Dammi sto cazzo di telefono ed il numero, che te lo chiamo io".
    
    E spinta dalla mia collega ...
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