1. Mio suocero – 8° – Il ritorno di Paolo


    Data: 01/09/2018, Categorie: Erotici Racconti, Cuckold Dominazione / BDSM Racconti Erotici, Tradimenti Autore: Zorrogatto, Fonte: RaccontiMilu

    ... zuppo di eccitazione!!! Scostandomi, quasi spaventato da tutte quelle scoperte, incrocio lo sguardo di mio padre: «Allora culorotto: ti piace come ho trasformato la tua mogliettina? E non hai ancora visto il meglio: spingile due dita nel culo!» «Ma papà…»
    
    «Ma papaaaaa cosa, segaiolo? Fai come ti dico!» Immaginavo di dover forzare per introdurne uno… figuriamo due insieme! E invece… Nessuna resistenza! Come metterle… in una tazza di panne, ecco! Vedo mio padre che mi guarda e ride, probabilmente della mia espressione esterrefatta. «Adesso ti faccio vedere altre due cose… ma ti devo preparare» Ormai sono rassegnato ad ascoltare qualunque turpitudine sulla mia povera Monica con la quale ho solo voglia, dopo la lunghissima e dilatata trasferta, di stare insieme e fare l’amore… e anche -perché no?- giocare anche con le… variazioni del suo corpo! «Dai… dimmi» Mi guarda, con quell’aria feroce che ha sempre con me: «Come sempre, non hai capito un cazzo: non devo dirti qualcosa, ma solo farti indossare una cosa… -pesca dalla tasca dei pantaloni un oggetto che mi butta e che afferro al volo- … dai mettitela!» Guardo l’oggetto che ho in mano: è una gabbietta per la castità maschile!
    
    «Ma papà!» protesto, anche un po’ offeso dall’idea -incombente- di doverla indossare davanti a lui.
    
    «Ma papà un cazzo! Mettila e non farmi girare i coglioni! Anzi: per non stare a ciondolare stupidamente, spogliati completamente!»
    
    La sua espressione è assolutamente feroce e, nonostante la ...
    ... vergogna di denudarmi davanti a mio padre -così sicuro, così massiccio e tonico, sprizzante di mascolinità, con quella giusta quantità di pelo che -lo ammetto- ho sempre invidiato, mi spoglio sotto il suo sguardo derisorio. Poi prendo l’oggetto, una gabbietta di metallo e seguendo le istruzioni che sprezzantemente mi detta mio padre, chiudo i due semicerchi -articolati tra loro- alla radice dei miei attributi virili e poi infilo il membro nella gabbietta ricurva, mettendo l’apposito anello a tener uniti i due anellini fissati ai semicerchi e bloccando poi il tutto con un lucchettino ed estraendone la minuscola chiave. «Dammi, te la tengo io…» mi dice in tono gentile ed io, assorto nella contemplazione dell’apparato, glie la porgo. Mi rendo conto che mette la chiavettina del lucchetto in una taschina del portafogli e provo a protestare: «Ma papà…» «Piantala di rompermi il cazzo piagnucolando! Tanto adesso non ti serve!» Mi risponde, secco. Poi gira lo sguardo Monica ed il tono sembra addolcirsi: «Hai visto che belle tettone da vacca, che le ho fatto venire? Non son mica finte come quelle da impianto chirurgico, eh! Queste sono tette vere!!! Guarda!»
    
    Mette il secchiello da ghiaccio sotto i pesanti seni di Monica e poi… e poi comincia abilmente a mungerla! Come si fa con le mucche, le capre, le pecore! E resto attonito a guardare, ipnotizzato dal rumore ritmico dei getti di latte che finiscono gorgogliando nel secchiello, mentre sento il cazzo dolermi, con la pulsione ad ergersi, ma ...