1. Danilo e federico - parte i: nella tana del lupo (4)


    Data: 11/05/2024, Categorie: Gay / Bisex Autore: vgvg91, Fonte: Annunci69

    ... piccolo». Non feci in tempo a finire la frase che mi afferrò la gola con la sua mano. Sbarrai gli occhi e provai a divincolarmi, ma esattamente come un mese prima fu del tutto inutile. Era troppo forte per me.
    
    «L’ho notato, dal fatto che non riesci a tenere troppo tempo lo sguardo su di me». La sua bocca era leggermente socchiusa e si avvicinava al mio viso, spargendo il pungente odore di whisky. Poi, inspiegabilmente, lasciò la presa. Respirai a pieni polmoni.
    
    «Cosa ti rende scettico?» mi domandò con viva curiosità.
    
    «Parlo sinceramente. Per me è stata la prima volta, quindi immagino che qualsiasi cazzo mi avrebbe procurato quelle lacerazioni. Immagino che sia normale averlo percepito come immenso, ingestibile».
    
    Danilo non replicò. Mi squadrò per qualche secondo, poi vidi che con le mani abbassò i pantaloncini, rimanendo in slip aderentissimi. Il bozzo lasciava presagire delle dimensioni enormi. Respirai a fatica. «D’accordo, forse hai ragione».
    
    «Non è ancora duro» mi fermò. La testa mi girò all’impazzata e Danilo sembrò accorgersene, perché mi mise prontamente una mano sul fianco, sostenendomi. Stavo pian piano realizzando concretamente cosa fosse effettivamente successo quella sera e avere l’artefice davanti ai miei occhi mi scombussolava terribilmente.
    
    «Togliti il pullover» mi disse, con una leggera vena autoritaria.
    
    Ubbidii. Ormai ero in ballo ed ero intenzionato ad andare fino in fondo. Dovevo vedere, dovevo capire. Un po’ mi vergognai del mio ...
    ... fisico, che impallidiva davanti al suo. Ero un normale ragazzo magro, con una lieve peluria disseminata sul petto. Ma davanti a me avevo un vero uomo, anzi, un maschio.
    
    «I pantaloni, ora».
    
    Rimasi in mutande.
    
    «Toccalo». Lo presi in mano e immediatamente avvertii il pezzo di carne che cresceva a dismisura. Danilo era visibilmente eccitato da quella situazione, ma si rese conto che più di lui ero io ad esserlo, tanto che sorrise in direzione dei miei slip e mi disse: «Toglili, mi sa che stai dando chiari segnali».
    
    Ero nudo, nudo come un verme davanti a quella divinità. Il mio cazzo pulsava dritto ed era già gocciolante.
    
    «Nemmeno fossi una ragazzina in calore» osservò, divertito. A quel punto, scostò la mia mano dal suo pacco e abbassò gli slip. Il pene schizzò in alto, enorme, maestoso. Non aveva mentito sulla veridicità della foto e davanti ai miei occhi avevo finalmente il cazzo che ormai avevo impresso nella mia mente. Enormi vene ne costellavano la superficie e la cappella pulsava vogliosa.
    
    «Avvicinati» mi intimò. I nostri arnesi si toccarono, ma il mio, pur essendo un normale cazzo di 15 centimetri, scompariva dinanzi a tale maestosità.
    
    «Cosa provi adesso?» mi chiese nuovamente.
    
    «Mi sento… insignificante rispetto a te» riuscii a pronunciare a fatica.
    
    Danilo mi prese il mento fra le dita e mi costrinse a guardarlo. Ghignava soddisfatto.
    
    «Le tue misure sono assolutamente irrilevanti, non ci pensare. Qui il maschio sono io».
    
    «Sì…» risposi, ormai ...
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