1. La caduta di Serena - capitolo 8


    Data: 01/09/2018, Categorie: Dominazione / BDSM Autore: subbywife, Fonte: xHamster

    ... per farlo uscire. Lo mollò subito, appena l’ebbe estratto.
    
    “Passami il guinzaglio, puttana.” Ordinò Marco, e lei eseguì, con angoscia crescente. Non c’era tregua, mai.
    
    Marco prese il capo che le tendeva la donna, e immediatamente ridusse la catena a venti centimetri, tirando il viso di lei tra le sue gambe, il viso a pochissima distanza dal suo cazzo duro.
    
    “Perfetto puttana. Guardalo, guardalo per bene. E nel mentre, masturbati i capezzoli. Solo quelli.” Le disse, soddisfatto della reazione di delusione che le lesse in volto… Ciò nonostante, Serena portò le mani ai suoi chiodini, duri all’inverosimili e, considerava lui vedendola sospirare , sensibili come non mai…
    
    “Accarezzali per bene, puttana” le diceva guardando quelle labbra a breve distanza dal suo cazzo “proprio come te li lavoro io…”
    
    E lei eseguiva, ogni carezza, una fitta di piacere. Erano da sempre stati un punto particolarmente sensibile del suo corpo, ma ora Serena capiva quanto potevano diventare tortura… li rigirava tra le dita, accarezzando, stringendo piano… lasciandosi rubare la mente… non importava a chi apparteneva il membro che aveva davanti alla faccia, la sua figa non aveva occhi… solo bisogno… troppo…
    
    “Dunque puttana, mentre ti diverti” disse sarcastico lui “ti spiego alcune cose, che serviranno a partire da questo momento e sempre. Primo, il tuo cellulare lo gestiamo noi…”
    
    Serena ebbe un sussulto. Il cellulare! Dov’era adesso?? Erano ore che per forza di cose non lo ...
    ... guardava…
    
    “Ma… i-io…” voleva chiedere, ma senza interrompere l’accarezzarsi, non riusciva a formulare la frase completa.
    
    “Non interrompere, puttana. Noi decidiamo a chi rispondi, chi chiami e tutto il resto. Abbiamo già provveduto a spulciare bene bene anche quello… trovando interessanti spunti…” disse con un ghigno.
    
    Serena non riusciva ad immaginare cosa potessero aver trovato… lo teneva abbastanza pulito, il marito non controllava mai, ma non si poteva mai sapere… a cosa alludeva quel bastardo?
    
    “Seconda cosa. Il mercoledì è il tuo giorno libero. Smetti pure di prendere impegni. Lo passerai sempre con me.”
    
    Lei recepiva, come frustate quelle parole. Il problema era l’eccitazione… recepiva, annuiva sottomessa, senza realmente rendersi conto di quanto la sua vita stava finendo interamente nelle mani di Marco… E intanto gocciolava… i capezzoli bruciavano sotto le dita… e un cazzo era lì… a pochi centimetri…
    
    “Terzo punto. Al mattino verremo a prenderti noi a casa, per venire a lavorare, e verrai sempre riaccompagnata da noi. Chiaro?” Chiese lui secco, iniziano a passarsi la mano sul cazzo, un gesto che fece provocò una velocissima leccatina sulle labbra da parte di Serena… che riscuotendosi, disse un semplice “s-sì…”
    
    “Quarto punto. Non che mi preoccupi, visto che il cornuto non sa apprezzare una puttana come te, ma non dovrai mai più essere penetrata da tuo marito. E credimi che non sarai mai fuori dal mio controllo, riguardo a questo…”
    
    “M-ma… “ iniziò a dire Serena ...
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