Erotico carnevale
Data: 07/05/2024,
Categorie:
Etero
Autore: GiocoConTeXXX, Fonte: Annunci69
... era un solo ponte per passare da un sestiere all’altro, ponte di Rialto. Lo attraversarono con un’indefinita sensazione di bellezza, eccitazione e febbrile attesa che li accompagnava da quando si erano incontrati poco prima e che non accennava a dileguarsi. Sulla sommità del ponte si fermarono istintivamente. Si tolsero le maschere e guardandosi capirono subito che la piacevole compagnia dell’altro si stava trasformando in un istinto più carnale e primitivo. Le immagini calde e sensuali che si erano scambiati fino ad allora tornarono alla mente di entrambi come un vortice, esaltati dall’essere finalmente i protagonisti di quel piccolo erotico sogno nel cassetto. Si sentirono per un momento come Casanova e la preferita delle sue amanti, appoggiati al parapetto di un’altra epoca che riviveva in quelle ore di follia e sregolatezza carnevalesca. Tutto sarebbe stato concesso, la maschera dilatava la realtà rendendo possibile l’assurdo e questa consapevolezza era pura adrenalina.
“Dammi un bacio”.
Le lingue bollenti si avvinghiarono, incuranti di finire nella galleria fotografica di chissà quanti smartphone. Ivano la prese per i fianchi, l’attirò con decisione a sé e nonostante i tessuti pesanti e il freddo invernale sentirono entrambi il calore dei loro corpi, scatenando uno sguardo di fuoco. Gina socchiuse leggermente le labbra, Ivano non poté non ipnotizzarsi osservandole e desiderandole terribilmente. Lei se ne accorse e si morse dolcemente il lato sinistro del labbro ...
... inferiore per stuzzicarlo ancora di più. Si ritrovò ancora con la lingua di lui in bocca e ricambiò, soddisfatta della provocazione.
Arrivarono al ballo ancora galvanizzati dalla scarica di piacere che li aveva percorsi. L’ingresso dell’elegante residenza d’epoca dall’esterno non lasciava trasparire nulla, ma una volta varcata la soglia entrarono in una dimensione parallela. Il tempo si era fermato al 1700. Un’anticamera adornata da alte colonne ai lati e illuminata soffusamente di rosso conduceva alla porta del salone principale. Erano soli, fatta eccezione per un discreto paggio che aveva il compito di prendere i loro soprabiti e aprire la porta di quel mondo che avrebbe lasciato, ne erano certi, un ricordo indelebile nella loro vita.
Ivano si girò verso Gina e la spogliò del mantello sciogliendo il nodo sul suo petto, sfiorandole volutamente la pelle con un tocco malizioso e fissandola dritta negli occhi, con uno sguardo talmente intenso che la trafisse. Aveva un’espressione sicura di sé e felina, che si accentuò ancora di più quando la vide sfilarsi anche il giacchino e poté guardarla con quel vestito, fino ad allora solo intravisto, che le imprigionava le forme in modo audace ed elegante al tempo stesso. Lo sguardo di Ivano si posava lungo tutto il suo corpo, era senza parole e dai suoi occhi Gina intuì facilmente che lo stupore lasciava piano piano spazio a un desiderio crescente. Non si sentì in imbarazzo nemmeno per un secondo, al contrario fu talmente appagata nel ...