1. Roscio er froscio - 1


    Data: 01/09/2018, Categorie: Gay / Bisex Autore: adad, Fonte: Annunci69

    ... limitandosi a guardarlo con aria implorante. Il Roscio rimase lungo silenzioso, mentre lo fissava, studiandolo nei minimi particolari, avrei detto scansionandolo, ma a quell’epoca non esistevano ancora i computer.
    
    “Se po' fa’… - disse alla fine – Ma tu sai che non è semplice… Quella persona…
    
    Mah… mi stai simpatico, Scopì: proviamoci. Epperò… se ti faccio sto favore, tu sei in debito con me, lo capisci?”
    
    Paoletto annuì con la testa, avendo il cuore a mille e la gola bloccata.
    
    “Dovrai fare qualcosa per me…”
    
    “Quello che vuoi tu… Roscio…”, riuscì a sibilare Paoletto.
    
    “Una mezza idea io ce l’avrei…- continuò l’uomo, carezzandosi ostentatamente in mezzo alle gambe – Sei carino, lo sai?”
    
    “Posso… posso farti un pompino…”
    
    Il Roscio scoppiò a ridere.
    
    “Un pompino? Considerando la persona con cui devo trattare, non ti sembra un po’ poco?… Vieni qua.”
    
    Paoletto si alzò e si avvicinò con le gambe che gli tremavano.
    
    “Fatti vedere.”, disse il Roscio, prendendolo per un polso e facendoselo venire più vicino.
    
    Lo squadrò dalla testa ai piedi e gli allungò spudoratamente un paio di palpate al sedere:
    
    “Davvero niente male… Senti, se vuoi che t’aiuti, devi darmi come minimo questo bel culetto.”
    
    A quelle parole, il giovane si irrigidì: se l’era aspettato, certo, ma trovarsi adesso di fronte a quella richiesta lo fece star male.
    
    “Roscio… io…”, balbettò.
    
    L’altro lo lasciò subito andare.
    
    “Scopì, parliamoci chiaro: tu ti sei messo nei pasticci e ...
    ... hai chiesto il mio aiuto. Io ti posso aiutare e ti ho detto il mio prezzo: pensaci e decidi tu. Ma ti consiglio di farlo in fretta, perché la vedi quella lucina rossa? – e indicò una spia che lampeggiava sopra la porta – significa che c’è qualcuno di là, che ti ha visto entrare e sta aspettando che esci.”
    
    A quelle parole, Paoletto si vide perduto: da questa parte il Roscio, dall’altra quella tale persona…di qua un cazzo nel culo, di là una cassa da morto… Non ebbe bisogno di pensarci a lungo: l’istinto per la sopravvivenza ebbe la meglio.
    
    “Vabbè, Roscio… - disse con un filo di voce – facciamo come vuoi tu.”
    
    “Bravo, Scopì, vedrai che ti troverai bene. Aspetta qui.”
    
    Il Roscio si avvicinò alla porta.
    
    “A Sorcé, - chiamò – vie’ un momento.”
    
    Tenne aperta la porta e lasciò entrare un tipo alquanto losco, che incenerì Paoletto con un’occhiata feroce.
    
    “Che ci sta a fa’ da te quello lì?”, chiese con voce truce.
    
    “A Sorcé, e sta bono! – rispose il Roscio, con tono conciliativo – Lo Scopino è un amico, è amico mio.”
    
    “Begli amici che ti fai!”
    
    “Senti, Sorcé, so che tra er padrone tuo e st’amico mio c’è una certa questione.
    
    Famme la cortesia, digli che nun se preoccupi, che garantisco io per lui, va bene?”
    
    “Riferirò, - disse Sorcetto – se sta bene a te…”, e uscì, dopo aver lanciato un’ultima ferocissima occhiata al malcapitato Paoletto.
    
    “Hai visto, Scopì? È tutto risolto. Sei contento?”
    
    Il poveretto annuì con la testa, non avendo la forza di ...