1. Roscio er froscio - 1


    Data: 01/09/2018, Categorie: Gay / Bisex Autore: adad, Fonte: Annunci69

    Si chiamava Nando, ma tutti nell’ambiente lo conoscevano come Roscio, per via della rigogliosa capigliatura biondo ramata. Era anche detto Roscio er Froscio a causa di certi suoi discutibili gusti sessuali.
    
    I tempi del politicamente corretto, o politicamente idiota, che dir si voglia, erano ancora lontani e la censura della normalità si abbatteva sui reprobi senza riguardi e senza alcuna pietà. L’unico modo per salvarsi era dimostrarsi peggio di quelli che ti censuravano e ti sfottevano, e Roscio er Froscio aveva talmente appreso la lezione, che quel “froscio” era diventato per lui un segno distintivo, un segno di cui tutti avevano timore.
    
    Nessuno più si attentava a criticarlo, anzi bastava dire: “Mo’ lo dico ar Froscio”, che erano parecchi quelli che se la facevano sotto… e non sempre metaforicamente.
    
    Insomma, a dispetto dei suoi gusti sessuali, Roscio er Froscio con la sua determinazione e la sua spietatezza era diventato una personalità di rilievo nel sottobosco malavitoso della Roma sorniona di quegli anni. Bisogna dire che dalla sua aveva anche un personale gradevole, un fisico di media altezza, ma ben proporzionato, un volto decisamente seducente, incorniciato da una zazzera di riccioli ramati, e un carattere carismatico che laddove non incuteva timore, incantava.
    
    Inutile e troppo lungo sarebbe elencare i cuori infranti di uomini e donne che si era lasciato alle spalle, con la differenza che i primi qualche gratificazione l’avevano almeno avuta, le seconde ...
    ... invece erano rimaste del tutto a bocca asciutta… e nel vero senso della parola!
    
    Comandava una piccola banda di sei o sette uomini, che dominava con pugno di ferro e gli erano devoti fino alla morte. Se qualcuno dovesse chiederselo, tranquilli: con loro non c’era mai stato niente di niente. Il lavoro non si mischia con il piacere.
    
    In quel periodo, viveva nello stesso quartiere anche un furfantello da quattro soldi, detto Paoletto lo Scopino, non perché facesse quel mestiere, ma perché si arrangiava raccattando tutti quei lavoretti troppo miseri per interessare veramente qualcuno: furtarelli, piccole truffe, effrazioni ecc. minutaglia del crimine, insomma. Era sempre stato però abbastanza intelligente da tenersi lontano dallo spaccio, perché sapeva che lì i boss non scherzavano.
    
    Purtroppo, una volta gli era andato male un affare, che non staremo qui a dire, aveva perso dei soldi, che non erano suoi, e adesso era ricercato… e non certo dalla polizia o dai carabinieri, con i quali qualche possibilità di scampo l’avrebbe avuta. No, per carità, non voglio dire che le Forze dell’Ordine non sarebbero state all’altezza di acciuffarlo, ma solo che non ci avrebbero magari messo quell’accanimento, che invece ci stavano mettendo gli uomini di un certo boss. E qui mi taccio, perché non vorrei mai che lui o qualcuno dei suoi leggessero questo racconto e capissero di chi sto parlando: dalle mie informazioni, infatti, dovrebbe essere ancora vivo e più che mai in attività.
    
    Dunque, ...
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