Il mio eccitante arabo
Data: 04/05/2024,
Categorie:
Gay / Bisex
Autore: aramis2, Fonte: Annunci69
... sono sicuro di averlo visto veramente o di essermelo immaginato, ma allora ero convinto che lui stesse guardando e mi convinsi che gli piaceva quello che vedeva.
Il traballare dell’autobus non mi aiutava a calmarmi; venivo sballottato sul mio sedile e il mio uccello sedicenne duro come pietra si avviò all’orgasmo. Le calze sportive di Gianni si stavano bagnando del mio liquido preseminale massaggiando la mia cappella gonfia.
La sua coscia stava strisciando contro la mia; mi convinsi che fosse intenzionale. L’autobus si inclinò a sinistra, il momento costrinse Gianni a chinarsi con più forza contro di me, la sua mano cadde sopra la mia coscia per sostenersi… e io venni. Il mio pene pulsò e schizzò un grosso carico di giovane sperma nelle calze sporche del mio amico. Avrei voluto morire; ero sicuro che lui se ne fosse accorto... aspettai mentre il mio orgasmo diminuiva, trattenni il fiato.
Gianni non pronunciò una parola, tornò a sedersi, l’aria ritornò nei miei miei polmoni. Le mie imprese erano passate inosservate, forse…
Finito il liceo mi iscrissi all’università. Quando iniziarono le lezioni avevo appena compiuto 18 anni. Avevo fame di nuove esperienze. Non sprecai tempo nel mio nuovo gruppo; feci amicizie rapidamente e facilmente. Ben presto fui popolare come lo ero stato al liceo e divenni un frequentatore abituale del bar dell’università.
Quella sera ero seduto ad un tavolo da solo; era mercoledì 3 ottobre. Lo ricordo chiaramente.
Lo vidi ...
... avvicinarsi con la coda dell’occhio. Mi piacciono i ragazzi circa della mia altezza, preferibilmente capelli scuri (un contrasto coi miei biondi) e questo ragazzo aveva ambedue le caratteristiche. Capii che stava venendo da me e sapevo quello che voleva.
Formicolai dentro di me. Tentai di nascondere la faccia che stava arrossendo prendendo una sorsata dalla bottiglia di birra che stava sul tavolino a cui ero seduto.
Ne avevo presa in bocca più di quanto potevo, singhiozzai incontrollabilment ed un torrente di birra mi sfuggì dalle labbra insozzando la maglietta bianca che indossavo quella sera.
Alzai la testa convinto di aver fatto la peggior figura della mia vita e sperando che lui non se ne fosse accorto, ‘per favore continua a camminare’ dissi fra di me.
“Um... Ciao! Io sono, Said. Tutto bene?”
Ridacchiò chiocciando il mio nuovo amico.
“Sì, io solo, um...”
Mi ero alzato a metà spazzolando via la birra con il braccio disteso, non sapendo se stringere la mano di Said o rompere la bottiglia e tagliarmi i polsi per porre fine a quella sofferenza!
“Ciao. Said. Io sono Danilo, lieto di conoscerti, mi dispiace di essere così maldestro.”
Risposi finalmente con un sorriso sciocco sul viso. La mia ultima speranza era di sembrare carino al fusto di fronte a me.
Era assolutamente magnifico. Era alto circa en metro e settantacinque, capelli neri, occhi nocciola ed una carnagione olivastra. Praticamente mi sciolsi ai suoi piedi.
“Ti ho visto solo e ho pensato, ...