Antonietta
Data: 02/05/2024,
Categorie:
Tabù
Autore: kazzoduro, Fonte: xHamster
... irriconoscibile, di sua figlia.
Perdonami - le sussurrò - non credevo di ridurti in quello stato.
Non ti preoccupare, non è successo niente. Hai goduto tanto, tutto qui. Sono felice di averti fatto godere così. Vuoi che mi pulisca o preferisci che resti così, con tutta la tua sborra addosso.
Lascia che ti guardi così, tutta sporca. Poi puoi ripulirti.
Nonostante quella colossale goduta, il padre non si sentiva ancora pienamente soddisfatto. La figlia gli piaceva troppo e vederla così, tutta imbrattata dal suo seme, lo arrapò di nuovo. Il cazzo, tuttora gocciolante, era sempre duro.
Vorrei farmene un'altra - le disse. Però non posso mettertelo in pancia, è pericoloso. Inginocchiati col culetto ben proteso.
Cosa vuoi farmi, babbo - domandò Antonietta allarmata, temendo le intenzioni di lui e gettando un’occhiata spaventata al suo sempre enorme cazzo.
Non avere paura. Inginocchiati, forza, e divarica bene le gambe. Quando senti che comincio a leccarti il buchetto del culo, tu dai delle belle spinte, come se dovessi sforzarti per fare pupù. Vedrai che così lo facciamo aprire.
Detto, fatto. Grazie al suo lavoro di lingua e alle spinte ritmate della figlia, a poco a poco i bordi del buchetto s'ispessirono e la rosellina prese a dischiudersi.
Ciononostante l'uomo fece comunque non poca fatica a romperle quel delizioso culetto.
Piazzato dietro di lei incuneò le proprie gambe tra quelle della figlia per tenergliele ben divaricate, quindi, impugnata la ...
... mazza a due mani ci fece cadere un bel po' di saliva per lubrificarla ben bene, e infine, puntata la testa del cazzo contro il buchetto rosato iniziò a spingere piano piano.
Incurante dei lamenti di dolore della malcapitata e tenendola immobilizzata con le sue forti braccia, riuscì a poco a poco ad infilarle nel culo tutta la cappella.
Mi fai male, babbo, tanto male. Sembra che tu mi stia squartando col tuo cazzo.
Mi dispiace, piccola, ma è da tropo tempo che voglio romperti questo tuo bel culetto.
Trattenendola saldamente per le spalle per impedirle di avanzare ginocchioni nel tentativo di sfuggire alla penetrazione e continuando a spingere con il bacino, lentamente ma inesorabilmente, riuscì ad introdursi per qualche altro centimetro.
Quando si sentì finalmente ben piazzato dentro di lei le montò in groppa e, con pochi secchi e violenti colpi ben assestati, che la fecero urlare di dolore, entrò del tutto continuando a spingere con il bacino fino a che non sentì i suoi grossi coglioni sbattere contro la carne soda della piccole chiappe di lei.
Incurante delle lacrime che rigavano il viso della fanciulla, iniziò a scorrere in quella guaina calda e morbida, dapprima lentamente, poi sempre più velocemente, e una volta preso il giusto ritmo prese a stantuffarla come un califfo, godendosela tutta come tante volte aveva sognato di fare.
Quando sentì che a poco a poco il retto della ragazza si era adattato alle dimensioni della sua mazza e si accorse di poter ...