Sognavo la filarmonica
Data: 30/04/2024,
Categorie:
Gay / Bisex
Autore: maturoamodena, Fonte: Annunci69
... cresciuto solo qui”. Mi deliziava sentirmi nudo ed inerme in sua balìa stimolato da piaceri spesso vagheggiati, ma mai provati. Mi sollevò da sotto le ascelle, mi appoggiò sulla tastiera del pianoforte sistemandosi tra le mie gambe. In un attimo si denudò lui pure. Il suo membro era il doppio del mio. Li afferrò entrambi masturbandoli contemporaneamente, baciandomi sulla bocca, sul collo, sugli occhi.
Mi prese la mano, se la portò sull’uccello, mi strinse le dita intorno conducendola assieme alla sua in un lento su e giù.
Quando mi succhiò un capezzolo gemetti per il piacere. Sentivo la sua barba sulla mia pelle mentre scendeva con la lingua intorno all’ombelico sulla linea del pube. Mi diede un paio di leccate sul glande prima di cominciare a succhiarlo, poi ingoiò tutta l’asta. Era il primo pompino che ricevevo ed era di gran lunga migliore di qualsiasi immaginazione. Non durai a lungo, venni spruzzandogli in gola. Lui lo tenne in bocca mentre si masturbava fino a quando, mugolando, non si sborrò nella mano. Ripulì entrambi con la sua maglietta, poi mi rivestì con cura, cercò di riavviarmi le ciocche ribelli, e mi accompagnò alla porta dicendomi “per oggi abbiamo finito, ci vediamo la prossima settimana”. Come uno zombi passai a ritirare la mia roba alla pensione, presi la corriera e tornai a casa. Ero felice, appagato, soddisfatto, ma preoccupato: avrebbero intuito i miei? Era visibile ch’ero diventato un culaton? E i miei compagni di scuola?
Quell’inizio di ...
... settimana volò fra interrogazioni e compiti in classe. Un giorno tornando a casa per il pranzo mia madre mi disse “ha telefonato il maestro di musica” e qui impallidii “dice che crede in te, ma hai bisogno di più esercizio. Visto che la signora dell’hotel (si ostinava a chiamarlo così) sarà via, è disposto ad ospitarti lui durante le vacanze di Pasqua”. Obiettai “ Ma se dobbiamo andare a Milano, non ti ricordi?” “Noi andiamo a Milano, tu vai lì. Gli ho già detto di si. Sei fortunato ad avere incontrato una persona così per bene” come al solito era inutile discutere con «la tedesca»: aveva deciso. E così quel giovedì partii con uno zaino più grande, un regalo da parte di mia madre per il Maestro, ed un bagaglio enorme di raccomandazioni. Vidi gli occhi di mio padre intristirsi mentre salivo sul bus e poi mentre si allontanava.
Der Wahnsinn - La Pazzia - (allegro con brio - agitato e molto appassionato)
Quando il Maestro aprì la porta il suo atteggiamento fu quello solito. Mi disse di lasciare tutto nell’ingresso e si avviò verso la sala musica. Pose lo spartito sul leggio e mi chiese di fargli vedere cosa avevo combinato in quei giorni. Nessun accenno al nostro ultimo incontro, non uno sguardo d’intesa, quasi che io avessi sognato tutto…ma avevo, forse, davvero, sognato tutto????
Lavorammo per ore, con la solita bruschezza ed esigenza. Quando scese il tramonto mi portò alla pizzeria di fianco a casa per mangiare. Mi fece parlare di me, della scuola, dei miei rapporti con i ...