1. Sognavo la filarmonica


    Data: 30/04/2024, Categorie: Gay / Bisex Autore: maturoamodena, Fonte: Annunci69

    ... stanco, accaldato, snervato. Mi bloccai e infilate le mani sotto gli occhiali coprii gli occhi per evitare che scaturissero le lacrime che avevo pronte. A questo punto mi aspettavo le urla dell’inferno ed invece sentii la sua mano poggiarsi sulla mia spalla e stringerla. “ok…va tutto bene…sfogati…tranquillo” singhiozzai rumorosamente. Mi fece ruotare verso di lui e mi abbracciò dicendo “tranquillo, va tutto bene, è normale un momento di debolezza”. Faceva scorrere le dita fra i miei ricci stringendomi contro di lui. La mia testa era all’altezza del suo ventre e le mie lacrime bagnavano la maglietta blue. Mi tirò su dallo sgabello, mi levò gli occhiali e mi fece poggiare la testa sulla sua spalla. Io ero rigido come un manichino, ma cominciai a calmarmi, un’energia mai provata sembrava passare da lui a me. Le sue mani mi accarezzavano la schiena mentre parole rassicuranti mi piovevano sul capo. Alzai le braccia e lo abbracciai anch’io chiedendo timidamente scusa per la mia debolezza. Ma lui mi sussurrava “Shiiii va tutto bene, adesso passa…shiiiii”. Non ricordo se fui io a sollevare il viso o lui a tirarmelo su, ma la sua bocca si ritrovò sulle mie tempie sulle quali depositò un leggerissimo bacio, poi un altro, poi un altro ancora. Sentivo il mio corpo esile rilassarsi ed abbandonarsi contro il suo solido mentre la sua bocca si spostava lieve sugli occhi bagnati, sulla punta del naso ed infine sulle mie labbra. Forse sospirai e lui allora mi strinse contro di sé. Il mio ...
    ... corpo aderiva perfettamente al suo e sentii contro il mio ombelico la sua erezione che premeva. Non credo fosse premeditato, accadde.
    
    Piegò leggermente le ginocchia così i nostri membri si trovarono l’uno contro l’altro. Il mio s’irrigidì all’istante, a quei tempi mi masturbavo due, perfino tre volte al giorno, anche per scaricare tutta la tensione che accumulavo. Le sue mani si trasferirono all’altezza dei lombi e poi giù sui glutei per incollarmi a lui mentre la sua lingua s’infilava nella mia bocca. Non avevo mai baciato. Non solo un uomo, non avevo proprio mai baciato nessuno prima. Fu una strana sensazione all’inizio, ma lui non era invasivo, anzi. Istintivamente cominciai a rispondere muovendo la mia lingua e arrotolandola alla sua. “Piccolino” mi diceva a voce bassissima “il mio dolce, tenero piccolino”. Una mano migrò sotto la mia T-shirt, la sentivo scorrere dalla cervice, fra le scapole, lungo la spina dorsale, sulle costole. S’infilò nella cintura dei jeans, scostando l’elastico degli slip trovò l’attaccatura dei glutei. Rabbrividii. Mentre mi baciava mi palpava le natiche e mi stringeva sempre di più contro di lui. Con l’altra mano mi sbottonò i pantaloni e me li abbassò assieme alle mutande fino alle caviglie, me li tolsi calpestandoli dopo aver scalciato le scarpe. Mi sfilò la maglietta. Faceva scorrere le cinque dita sul mio petto smilzo, sul mio addome glabro, sui miei fianchi ossuti. Mi afferrò l’uccello duro. “Ahpperò!” disse sorridendo “a quanto pare sei ...
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