TUTTI PER ME
Data: 30/04/2024,
Categorie:
Sesso di Gruppo
Etero
Autore: suve, Fonte: RaccontiMilu
... capii al volo l’antifona e la buttai sullo scherzo mettendomi a ridere a più non posso indicandoli:
– Guardate che facce avete. Ah ah ah… ci avete creduto –
Scusa labile ma efficace con cui ottenni di essere mandata a quel paese da lei ed un’espressione delusa di lui.
Di seguito, in una vacanza, riuscii anche a fare sesso con due fratelli insieme e quella notte, appagando la mia fantasia, la domanda cambio: “perché due soli? Mi accorsi che mi era sì piaciuto molto ma che non ero completamente soddisfatta. Sì, finalmente avevo avuto modo di stringere in mano insieme due cazzi, avevo persino provato a mettermeli in bocca insieme, e l’apoteosi per me era stata quando uno di loro mi scopava a pecora e io ero china sull’altro riempiendomene la bocca. Però alla fine qualcosa mi era mancato. Una volta goduto, i due si erano buttati sul letto a riprendere fiato e io… io avrei voluto averne altri due subito pronti. Erano tornati subito arzilli, grazie anche a me che mi ero “prodigata” per aiutarli, ma non abbastanza in fretta.
Ad ogni modo, la mia vita andava avanti: con profitto negli studi e con soddisfazione dal punto di vista sentimentale perché ero “cotta” di un mio compagno di facoltà. Sessualmente andava tutto ok, non dico che lo facessimo tutte le sere ma… era spesso, e anche se qualche volta dovevo pensare alla mia fantasia per godere, così come facevo quando non avendolo a portata di mano ripiegavo sulla masturbazione, ero contenta di come andavano le ...
... cose.
E arriviamo ad oggi, quando mancano due giorni alla proclamazione. So già che mi laureerò con il massimo dei voti. Non la lode purtroppo per un voto basso accettato pur di liberarmi, ma chi se ne frega? Dopo di che tornerò a casa con già qualche offerta di lavoro da vagliare, ma il mio programma a breve prevede almeno quindici giorni di dolce far niente, magari una vacanza “mordi e fuggi”. Invece quello a brevissimo termine… oltre alla proclamazione prevede una festa. Il giorno dopo per l’esattezza, prima di lasciare il mio appartamento, prima di salutare tutti gli amici, prima di dover dire addio, o almeno arrivederci, a Marco.
Marco è… sì, possiamo definirlo il mio “trombamico”. L’anno scorso mi sono lasciata. Il “folle amore” che provavo per il mio boy era via via scemato fino a ridursi ad abitudine. Dopo qualche anno ero finalmente “libera” ma con dentro di me tanta voglia di divertirmi. Marco era un mio compagno di studi, diverse volte avevamo passato insieme pomeriggi e sere sopra i libri, o da lui o da me, ed alla fine, un mese esatto dopo che mi ero lasciata, era successo. Stavamo studiando quando chiusi il libro, gli occhi che mi bruciavano, affermando ad alta voce che “mi ero rotta”. Lui stava riordinando libri ed appunti quando, per aiutarlo, le nostre mani si erano sfiorate. Il contatto fugace ci aveva fato immobilizzare entrambi, poi lui mi aveva preso la mano stringendola lievemente. Mi era venuto spontaneo, dopo alcuni secondi che ci fissavamo negli ...