TUTTI PER ME
Data: 30/04/2024,
Categorie:
Sesso di Gruppo
Etero
Autore: suve, Fonte: RaccontiMilu
Era una mia fantasia fin dalla prima volta che avevo conosciuto il cazzo.
Voi ragazze forse avrete provato le mie stesse sensazioni di curiosità e vergogna a stringere per la prima volta in mano quella carne calda, vibrante, con il vostro lui incredulo del fatto di essere riuscito a convincervi, magari dopo molte richieste, a farlo. Forse anche voi lo avrete stretto, carezzato, rigirato tra i palmi scrutandolo in ogni particolare, attratte e respinte allo stesso tempo. Avrete anche voi inspirato cercando di percepirne l’odore intimo, e immagino anche voi avrete accostato la lingua, la prima volta, curiose ed impaurite di sentire quel sapore che poi è sempre uguale e sempre diverso. Forse sì, forse no, ma sono certa che in poche, quasi nessuna, avrete avuto nel cervello, dopo quel primo approccio, una domanda fissa: “perché solo uno?”.
Sì, è stato quello il mio pensiero già la sera stessa quando, tornata a casa, ho ricordato la mia avventura nel pomeriggio al parco. Ancora emozionata, mi è parso di sentirne ancora il calore nel palmo, di udire i suoi gemiti mentre, spinta da un istinto che non sapevo di avere… e dai tanti consigli delle amiche, ho preso a muovere la mano su e giù, coprendo e scoprendo la punta che si faceva sempre più grande, sempre più tesa. Che sorpresa fu per me quando dal piccolo buchino sulla punta eruttarono alcuni schizzi di quella che all’inizio mi parve crema. Caddero al suolo perdendosi nell’erba, tranne un ultimo schizzo ...
... che mi colò sulla mano. Ricordai anche il calore di quel liquido mentre con la mano mi strofinavo la patatina, raggiungendo un orgasmo più intenso di quelli che ero solita procurarmi da sola fin da quando avevo iniziato a masturbarmi. E nella testa vedevo non uno ma due, tre, dieci cazzi pronti per me, ad attendere la mia mano. Ditemi pure che sono perversa, ma sapete rispondere a quella domanda?
“Perché uno solo?”
Crescendo e facendo le mie esperienze: un anno dopo il primo pompino, poi, ancora, la perdita della verginità e infine il buchino dietro, pure non riuscivo a darmi una risposta se non quella, canonica, che un ragazzo con tante ragazze è un idolo, all’inverso la ragazza è una puttana. Mi pareva profondamente ingiusto. Ricordo bene quella volta che, per un gioco forse stupido, mi ritrovai con una mia amica insieme a un ragazzo che piaceva ad entrambe. Ce lo dividemmo da buone amiche, almeno per quel che facemmo (eravamo ancora vergini), alternandoci a carezzarlo e succhiarlo (già avevamo iniziato a prenderlo in bocca), ritrovandoci entrambe con la faccia “sporca”. Lei non proprio entusiasta, io che invece già lo consideravo “normale” e, anzi, amavo quel calore improvviso sulla faccia, che avrei voluto che ce ne fosse un altro lì, subito pronto. Beh, in quell’occasione, mentre ci ricomponevamo ridacchiando tutti e tre, dissi:
– Una volta potresti anche chiamare il tuo amico –
Lei fece una faccia inorridita, lui sorpresa e “interessata”. Io… beh ...