Sentori inenarrabili
Data: 26/04/2024,
Categorie:
Sesso di Gruppo
Dominazione / BDSM
Autore: Idraulico1999, Fonte: RaccontiMilu
... trascinare sotto le mie abili grinfie a un proposito non suo. Non mi piace questo, sicché le sgancio gli ultimi bottoni della camicetta con lo scollo, dopo gliela sfilo, le passo le mani sul viso e gliel’agguanto. Géraldine mi osserva, mi riferisce quanto sei graziosa Juliette, chissà che cosa staranno rimuginando i suoi occhi, in quel modo l’accarezzo, in seguito digrado ancora sfilandole la gonna. Inginocchio davanti a lei le slaccio i sandali, al presente mi è di fronte con il perizoma e con il reggiseno, comincio a sfilarle il perizoma, m’accorgo che ha un inedito tatuaggio sull’inguine, è una conchiglia di mare che incastonata tra i suoi peli risalta come su d’un pascolo abbandonato. Io la bacio proprio lì sopra, so che non devo compiere nulla con lei, perché in tal modo mi è stato categoricamente ordinato, eppure è una cosa che mi esce spontanea, giacché mi sembra un grazioso un gesto per farla sentire meglio. Le mie mani le accarezzano le natiche, le mie labbra appoggiate sono sul suo inguine, Géraldine non dice nulla, ma le sue mani mi stringono a sé, poiché sembra che cerchino là dove sia il piacere quanto la sicurezza. Io lo avverto bene, la sua cute freme, la sua deliziosa fica profuma di buono, così mi slego dal suo abbraccio e mi sollevo, la giro delicatamente slacciandole reggiseno.
Géraldine nel mentre si volta, ha le mani sui seni come per volerli foderare nella manovra di serbare per se stessa qualcosa di celato e recondito al mio sguardo, in aggiunta a ...
... ciò alla sua incombente ventura. Io le brandisco i polsi, le sfioro le sue magnifiche tette, mi viene d’azzardare che quand’era un’adolescente la rendevano immancabilmente inelegante e insicura, in realtà pure io ne so sventuratamente qualcosa, in seguito erano immancabilmente divenuti il suo punto di forza. A dire il vero le sue aureole sono estese d’una gradazione di colore marrone scuro, dove al centro si può intravedere un capezzolo grosso e sodo. In quel mentre inizio a far scorrere l’acqua della vasca miscelando il bagnoschiuma, dopo l’invito a sedersi sullo sgabello. Mi colloco dietro di lei e l’abbraccio, le mie labbra sono appoggiate sul suo orecchio, Géraldine abbassa la faccia verso di me, agguanta le mani e me le stringe. Dai suoi occhi scende una lacrima, io la bacio con delicatezza.
Io ho afferrato e compreso tutto, lei non voleva tutto questo, non le interessava, ama e difende troppo quel deficiente e inadeguato becero e screanzato individuo, lo sta svolgendo soltanto per lui. Possibile che certi uomini non capiscano il valore e il cuore delle persone che gli vivono accanto? Io la lusingo, non riesco a farne a meno, l’acqua è quasi pronta, sicché l’invito ad alzarsi, la faccio accomodare nella vasca, per il fatto che il tepore gradevole dell’acqua sembra rilassarla, Géraldine sbarra gli occhi, io acciuffo la spugna e inizio a usarla, lei me la toglie rivelandomi:
“Juliette, ti prego, usa le mani”.
Come potrei non soddisfarla? Chi disseterà mai le sue ...