Sentori inenarrabili
Data: 26/04/2024,
Categorie:
Sesso di Gruppo
Dominazione / BDSM
Autore: Idraulico1999, Fonte: RaccontiMilu
... guardai. Avevo appreso che fossero loro, a questo punto il pendolo segnava le nove e quindici minuti. Che cosa dovevo eseguire? Lui bonariamente m’abbracciò esponendomi:
“Niente crucci, non assillarti, vedrai che andrà tutto nel migliore dei modi”. Un bacio e mi lascia avviandosi verso l’uscio.
“Che piacere, benarrivati, venite avanti. Ti faccio conoscere mia moglie”.
“Molto lieta, sono Géraldine” – rispondo io.
Ambedue dialogano, hanno l’accento impercettibile, diamine, io non riesco a udire che cosa si ripetono. Che accidenti stanno sostenendo?
In conclusione li avvistavo, lui è sovrastante, moro con gli occhi verdi, approssimativamente sui quarantacinque anni d’età. A dispetto di ciò non era per nulla gradevole, aveva un risolino innaturale, misero e sofferto, spiccatamente contraffatto e ingannatore, azzarderei di forzato garbo. I suoi occhi sono minuti, invadenti e insoliti, occhi che non tralasciavano trapelare i concetti e questo bislacco aspetto m’inquietava parecchio. Lei, all’opposto è longilinea, non propriamente gracile, rettamente armoniosa, con una peculiarità che farà indubitabilmente contentezza al mio boss. Possiede un seno da urlo incoronato da uno scollo profondo. Dalla gonna cortissima discendevano due gambe ben levigate che appoggiavano su dei sandali con il tacco. Squadrandola con attenzione sembrava che avesse oltrepassato solamente una trentina d’anni. Francamente m’incantava, aveva degli occhi scuri e persino enormi, uno sguardo ...
... inusuale che svelava, le labbra alquanto polpute senza per questo essere grossolane né triviali. Io non posso aprir bocca, sicché inclinato la testa, quel forestiero seguita a squadrarmi le tette, quel gesto caparbio m’innervosisce. In certi frangenti m’aggrada essere esaminata, addirittura anche cercata, eppure quel tizio non mi piace, m’indispone parecchio. Distendo indietro le sedie e li faccio accomodare, il mio boss è a capo tavola, lui e lei uno di fronte all’altro, conversano di varie materie senz’argomentare di sesso. Io frattanto servo le vivande e verso il vino là dove manca, tutti simulano che io non esista, sembro uno spettro che respira accanto a loro, forse penetra nelle loro apprensioni del dopo, ciò nondimeno in nessun caso s’addentra nella loro materialità. I piatti erano stati tutti serviti, sul tavolo non mancava nulla, finché il boss enfatizza:
“Bestiolina, vieni, avvicinati qua”.
Perbacco, ideavo che sarei servita solamente per quello, cosicché m’accosto dal lato dove è seduta lei, afferra il suo piatto e versa gli avanzi nella mia scodella intimandomi di cibarmi. Io lo esamino, sa bene che esecro compiere queste cose, è al corrente che detesto assaporare quello che non mi piace, tuttavia sa ugualmente bene che mi delizia essere costretta. In verità questo gesto mi diletta far sentire il mio boss valido e importante in presenza altrui. Io mi curvo gattoni e inizio a cibarmi dentro la mia scodella, avverto gli occhi di lei su di me, in effetti non posso ...