1. Come un’ombra


    Data: 17/04/2024, Categorie: Etero Autore: Idraulico1999, Fonte: RaccontiMilu

    ... qualcosa di sensato che mi dia il vantaggio in questa situazione, però m’afferra le mani e le bacia una per volta, mi parla d’amori consumati in questo vigneto, nelle stanze, persino nella siepe del labirinto, perché sembra aver letto le mie fantasie o pare conoscermi da sempre. Io mi chiedo che altro conosce di me per travolgermi in questa suggestione, ha un viso simpatico, i capelli scuri e mossi, lo sguardo caldo e sicuro di chi ritira un premio atteso a lungo, ma accattivante, gradevole e propiziante. Non c’&egrave boria né tracotanza in lui, soltanto un gran calore che emana dal suo corpo robusto contro il mio. Io non mi riconosco nella sconosciuta che gli allenta i bottoni della camicia, mentre lui commenta la propria fortuna nell’accertare che non vesto come una dama elisabettiana, visto che nemmeno il suo abbigliamento offre complicazioni, perché la camicia &egrave l’unica barriera alle mani del mio doppio. Com’&egrave possibile? Questo bucaniere mi cerca la bocca, io non riesco a far altro se non schiuderla per assaggiare la sua lingua, il suo sapore pulito di whisky, poiché mi spinge in una cavità della siepe e inizia ad adorare il mio corpo come fosse quello di una statua viva.
    
    Una parte minima della mente mi ripete che non so nulla di lui, che potrebbe essere un pazzo, un maniaco, però il mio istinto e il calore che sento dentro vincono agevolmente la battaglia con la ragione e insegnano alle mie mani di liberarsi dei vestiti. Lui affonda il viso nel mio ...
    ... seno prima di passare un dito dove più ho bisogno, lentamente, tormentosamente, giocando a evitare l’umido che si sta formando al centro delle mutandine di raso, io avverto le foglie dietro la schiena e la sua lingua sulla pancia, affondo le mani nei suoi capelli e non so più se lo respingo o se lo attiro a me. Sento la mia gola tendersi per soffocare un gemito che sgorga come il mio piacere più in basso, le sue mani strofinano le mie cosce nel tempo in cui estrae il miele dal mio corpo, come se non avesse fatto altro nella sua vita, in seguito divide il suo bottino con le mie labbra, il suo duro desiderio che preme contro di me. E’ una pazzia questa, però la prudenza &egrave finita a terra con le mie mutandine, lui m’incita con due dita nodose, in quanto potrebbe prendermi in qualsiasi momento, invece si ferma dopo avermi travolta una seconda volta a tal punto da non essermi quasi resa conto del fatto che ha sborrato silenziosamente pure lui sulle mie gambe, io non capisco, malgrado ciò m’aiuta a rivestirmi e m’accarezza il viso con tenerezza:
    
    ‘Capirai, tornerò allora’ – dice, con la voce che ho sognato numerose volte.
    
    Io ritorno all’hotel vagamente demotivata, frustrata e scoraggiata, perché la netta sensazione di familiarità che ho provato con lui mi ritorna alla coscienza e so che &egrave quanto lui s’aspetta. Dove? In quale luogo e tempo della mia vita ci siamo incontrati? E se fosse stato in un’altra? Magari in questa stessa vigna? Io sono visibilmente confusa e ...