Come un’ombra
Data: 17/04/2024,
Categorie:
Etero
Autore: Idraulico1999, Fonte: RaccontiMilu
... sennonché m’addormento con la televisione accesa e i giorni a seguire passano nell’abitudine del congresso e nel piacere di lunghe passeggiate nel mio parco preferito, dove ritrovo a volte il simpatico autista nei pressi dell’hotel, giacché dev’essere la sua zona. Resta il fine settimana e decido di prendere il traghetto, risalire il fiume da Westminster fino a Hampton Court, il palazzo dei re, delle regine, dei piaceri e degli intrighi e delle passioni. Di tanto in tanto la sensazione d’essere osservata mi scalda la pelle e mi fa tornare in mente lo sconosciuto, mettendo a fuoco il ricordo della sua mano che stringeva la mia nel congedo, il suo calore, la sua ferma pressione sulle mie dita, il suo dopobarba amaro, la linea decisa e piena della sua bocca.
Il sole al presente è mio complice, mentre sono immersa da questi pensieri che non seguono alcuna logica, un po’ come i gabbiani che ci seguono nella navigazione indecisi su dove andare, se verso la foce o sulla scia di questo battello. Ecco finalmente la reggia, dal colore rosso di mattoni e d’emozioni forse rubate, circondata di comignoli e di creste in mezzo a giardini di rose e piante rare, perché s’apre intorno a me con i suoi tappeti verdi e mi trascina verso il labirinto che si è ripreso dalla potatura ed è nel suo pieno fulgore. Io passeggio senza meta, toccando le foglie e i rami spuntati, però non riesco a vedere il proprietario della mano che mi sfiora il fianco, prima di sparire dietro ...
... un’ansa del labirinto. Io lo inseguo, tuttavia sono più curiosa che indignata e quindi sbaglio a svoltare, così l’ho perduto. Meglio visitare il palazzo, il Mantegna con i Trionfi di Cesare m’aspettano e sono la mia tappa culturale in questa gita di piacere, anche le cucine Tudor m’incantano con le loro immense cappe, per il fatto che reprimo a stento la tentazione d’infilarmi, però la fuliggine mi fa starnutire: un biglietto appare insieme al fazzoletto, oh Dio. Che cos’è? Uno scherzo? No, un luogo, un’ora. So all’improvviso di chi si tratta, anche se sfida le leggi della ragione, perché so anche che è qui da qualche parte, a parte ciò non provo inquietudine, solamente una sensazione d’attesa perché andrò all’appuntamento e mi pare naturale, in fin dei conti manca un’ora e ho il tempo di scoprire dove si trovi il vigneto, eppure mi rendo conto che la reggia si sta svuotando ed è quasi tempo di chiusura.
Lui però dov’è? E se mi fossi sbagliata? Mi guardo nel vetro della finestra e vedo un corpo sottile teso sotto la stoffa, uno sguardo che cerca risposte, le viti s’intrecciano creando strane figure intorno a me mentre scende la sera, credo che prenderò un taxi per tornare, magari sarà questione di pochi minuti, perché non sono il tipo che si fa prendere da una finta per quanto sia attraente. E’ dietro di me, lo sento prima che mi sfiori la spalla leggermente, è il mio nome quello che pronuncia e questo mi rende vulnerabile, sorpresa, vorrei dire ...