Incomunicabilità 2 - Racconti Erotici

Incomunicabilità 2

... scadenze la mettono in ginocchio, per il tenore di vita a cui è abituata, finalmente cerca il percorso migliore per contattare il transfuga; l’unica persona a cui si può rivolgere è la figlia Laura, laureata in legge e impiegata nell’ufficio legale di una grossa ditta; la chiama e le chiede, imperiosamente ma fingendo la massima angoscia, di far ragionare il padre impazzito.

Appena la figlia bussa e lei le apre, lo spettacolo di Luca in mutande sbracato su una poltrona dice tutto alla ragazza alla quale basta uno sguardo per fare intendere a sua madre cosa pensi della vicenda.

“Che stai a giudicare? Mi sono presa una vacanza e la faccio durare finché mi va!”

“Certo! Quindi anche papà si è preso una vacanza e forse la farà durare tutta la vita.”

“Ma io sono sua moglie …. “

“Ed oggi per fortuna in Italia c’è il divorzio … “

La ignora completamente; digita il numero di suo padre.

“Ciao, vecchio, dove sei?”

“Al lavoro; tu, invece?”

“Mi ha chiamato mamma; pare che abbiate dei problemi … “

“Io ho già risolto; è lei che non li affronta perché non ne è capace … “

“Posso venire da te?”

“E me lo chiedi? Mi casa es tu casa, dicono i miei amici spagnoli … “

Dopo circa mezz’ora, è davanti al padre che sta verificando un documento con Rebecca, la segretaria; i loro corpi emanano amore dagli sguardi, dai gesti complici, dal non detto che fa l’attrazione; ripensando a sua madre con Luca, immediatamente parteggia per la classe e per la dolcezza di ...

... Rebecca.

“Che cosa è successo?”

Mario attiva un file sul telefonino e lei vede e sente; il filmato riprende il centro tavola della casa dei suoi ma il dialogo è folle, capisce che suo padre ha registrato all’insaputa, ignorando il video ma fissando l’audio; finito il dialogo, lui apre i messaggi ricevuti e le da da leggere l’avviso a starsene fuori casa o a fare lo slave di Eliana e del suo amante; chiama sua madre.

“Senti, troia, ho sentito che hai imposto a tuo marito di guardarti dalla poltrona mentre ti facevi sfondare dappertutto dal tuo caprone; ho letto che gli ponevi l’alternativa tra fare lo schiavo vostro o andarsene in albergo; non è papà che se n’è andato; sei tu che l’hai cacciato; con questi documenti, qualunque avvocato gli fa concedere la separazione e il divorzio senza nessuna condizione; ti sei uccisa con le tue mani; cerca di trovare la strada.”

“Per trent’anni sono stata la moglie borghese; adesso reclamo la mia libertà e lui me la deve dare.”

“Lui ha già un altro amore, bada bene ho detto amore non una mazza che ti sfonda … “

“Mario ha un’altra donna? Non è possibile!”

“Clic”

“Chi ti dice che ho un altro amore?”

“La vista; il buonsenso; l’intelligenza. Non sei tu l’amore di mio padre, Rebecca?”

“Sì, non è il caso di giocare a rimpiattino; la situazione è ambigua, ma lo amo da anni ...

“Se ne era accorta persino mamma, che è davvero lentissima, in certe cose; anzi, quasi si vantava che papà non avesse la faccia tosta di ...