Danilo e federico - parte i: il mostro (10)
Data: 14/04/2024,
Categorie:
Gay / Bisex
Autore: vgvg91, Fonte: Annunci69
... decidere in totale libertà, che sarei potuto sparire dalla sua vita, se solo avessi voluto. Eppure, quel messaggio era inconfutabile: i caratteri neri su sfondo bianco avevano tradito le sue intenzioni, ma la palla da giocare era ancora dalla mia parte del campo. Avrei potuto semplicemente ignorarlo, bloccarlo, eliminarlo dalla mia vita con una passata di spugna: sapevo che Danilo fosse consapevole di tutto questo. Quello che non sapevo era se il mio tempo di bilanci fosse stato sufficiente o meno.
«Mi stai rendendo tutto più difficile, bastardo!» urlai in direzione dello schermo, conscio del fatto che non avrebbe mai potuto sentirmi, ma mi permise di allentare un attimo la tensione e di compiere una scelta: la curiosità vinse la sua partita.
“Lo so che tra pochi giorni è Carnevale, ma non capisco cosa tu voglia” scrissi, con le dita che si muovevano febbrilmente sulla tastiera. Il messaggio venne visualizzato immediatamente.
“Approfittare di questo periodo”. Lo odio, pensai: lui e le sue dannatissime mezze frasi ermetiche.
“Non ho tempo di decifrare i tuoi sottintesi. Parla chiaramente o lasciami in pace”.
“Devo stare con te”. Un brivido mi percorse la schiena, mentre nello stesso istante avvertii un fuoco diffondersi dai polmoni e risalire lungo la gola.
“Perché mi hai scritto?”.
“Non avrei dovuto?”.
“Le tue intenzioni mi parevano piuttosto palesi. Ma cosa c’entra tutto questo con il Carnevale?”.
Danilo impiegò una eternità a comporre il ...
... messaggio seguente, ma non mossi un muscolo e rimasi impalato su quel divano. La brama di sapere mi faceva sentire come un beduino assetato nel mezzo del deserto.
“In occasione del Carnevale, l’amministratore delegato dell’azienda per cui lavoro mi ha scelto come rappresentante per presenziare a un importante convegno annuale a Firenze. Ci saranno imprenditori da tutto il mondo: è la nostra occasione per imporci sul mercato”.
“Continuo a non capire come le due cose siano correlate”.
“Per quanti giorni la scuola dove lavori sarà chiusa?”. Ci pensai un attimo, poi risposi:
“Credo quattro giorni… Sì”.
“Accompagnami”.
A quel punto, ero completamente inebetito. Guardavo lo schermo, ma senza vederlo davvero: i miei occhi percepivano una indistinta macchia luminosa sfocata. Poi il panico mi assalì. Danilo attendeva una risposta, perciò cercai di essere il più sincero possibile, manifestando le mie preoccupazioni.
“Io… non credo che sia una buona idea”.
“Non ho pensato a nessun’altra persona all’infuori di te, Federico. Vieni con me”.
“Non… non posso. Ho delle lezioni da preparare, verifiche da correggere…”.
“I miei incontri si terranno di pomeriggio. Avrai del tempo per dedicarti al tuo lavoro in santa pace”.
Pian piano stava smontando le mie difese, i miei alibi, sbattendomi in faccia una fredda logica risolutiva. Ero terribilmente combattuto, temevo di non capirci più nulla, di rimanere imbrigliato in una rete dalla quale non avrei mai potuto liberarmi. ...