Danilo e federico - parte i: il mostro (10)
Data: 14/04/2024,
Categorie:
Gay / Bisex
Autore: vgvg91, Fonte: Annunci69
... Poi si fermò, evidentemente pensieroso, e mi chiese: «Chi è Danilo?».
Mi raggelai, ma feci finta di essere sorpreso. «Danilo?» replicai, simulando perfettamente un’aria profondamente interrogativa.
Franco era perplesso: «Non so, mentre venivi hai urlato il nome di Danilo, ma non ci ho fatto molto caso perché stavo per sborrare anche io».
«Non… non so davvero cosa dirti» risposi balbettando e abbozzando un sorriso.
Franco scrollò le spalle, poi mi ripeté: «Spero di rivederti. Buona serata, bellezza» e si chiuse la porta alle spalle.
Mi trascinai verso il divano e mi sedetti, piegando le gambe e portandole al petto: il mostro che avevo tenuto a bada nel mio petto fino a quel momento ruggì, provocandomi una serie di lunghi sospiri profondi. Mi sentivo sporco, vuoto: quella scopata non aveva giovato minimamente al mio spirito; eppure, in cuor mio, sapevo che sarebbe accaduto esattamente questo. Non riuscii a riconoscermi, non era da me comportarmi in quel modo. In un angolino remoto del mio cervello, si faceva strada il senso di colpa. Che strano: a Danilo non dovevo assolutamente nulla ed ero libero di vivere la mia vita come meglio credessi. Ciononostante, quella sensazione era lì, a divorarmi pazientemente i neuroni.
Ci volle qualche minuto per calmarmi: mi passai una mano sugli occhi, che nel frattempo si erano fatti leggermente umidi e sentii il bisogno irrefrenabile di ficcarmi sotto la doccia, per lavare via anche l’ultima cellula di Franco dal mio ...
... corpo. Un po’ mi dispiacque per lui: ero già consapevole che non l’avrei mai più chiamato, che sarei sparito nel nulla. Ma, a quanto pare, il sesso usa e getta funziona esattamente così. Finché lo squillo del cellulare non arrestò il flusso dei miei pensieri, proprio mentre mi avviavo verso il bagno.
Spero non sia mia sorella o, peggio ancora, un messaggio di qualche altro infoiato, pensai. Non avevo la testa per pensare a nient’altro che al mio stato d’animo, ma mi ero ripromesso di affidarmi al sostegno di Chiara se ne avessi avuto bisogno, così presi il telefono.
Mi sentii svenire: il mittente del messaggio era Danilo.
“Tra qualche giorno è Carnevale”.
Fui costretto a sedermi sul divano, nonostante stessi tremando e avessi bisogno di riscaldarmi.
Persi la cognizione del tempo: fissavo lo schermo del telefono senza muovere un muscolo, mentre una nuova ondata di pensieri prese il sopravvento. Ero esausto, fisicamente e mentalmente: crebbe in me l’improvviso desiderio di abbandonare tutto e tutti, fuggire su qualche isola sperduta e rifarmi una nuova vita. Per un po’, quel rassicurante pensiero mi cullò dolcemente; poi, la mia parte razionale mi trascinò bruscamente con i piedi per terra, costringendomi a dare un senso a quello che stavo vivendo.
L’unica certezza che avevo di Danilo risiedeva nel fatto che fosse un uomo di parola: una volta presa la sua decisone, niente e nessuno lo avrebbe fatto desistere. Mi aveva promesso di lasciarmi in pace, che avrei potuto ...