Danilo e federico - parte i: il mostro (10)
Data: 14/04/2024,
Categorie:
Gay / Bisex
Autore: vgvg91, Fonte: Annunci69
... bicipiti erano messi in evidenza dalle braccia posizionate incrociate. Poi uscii.
Una volta varcata la soglia del mio appartamentino, sospirai sollevato. Nella tromba delle scale non avevo incontrato fortunatamente nessuno dei miei vicini, ma per strada avevo cercato di raggiungere il più velocemente possibile la metro, camminando a testa bassa. Mi ero seduto in un posto all’angolo, tentando di non dare negli occhi e stringendomi il più possibile nella mia figura.
Nel tragitto, avevo richiamato alla mente la reazione di Danilo: quell’uomo poteva avere una miriade di difetti, ma a volte sembrava che mi leggesse come un libro aperto, come se sapesse esattamente di cosa avessi bisogno.
Mi spogliai e mi feci una doccia: l’acqua calda leniva i muscoli ancora indolenziti e, in parte, anche il mio spirito. Mi passai una mano sui polsi: i segni delle manette erano quasi spariti, mentre quelli delle corde alle caviglie erano più marcati, a causa della forte pressione esercitata per tenermi fermo. Ebbi un sussulto, ripensando a quella scopata e mi ritrovai a chiedermi se fosse accaduta in circostanze del tutto diverse. Il mio cazzo mi rispose, gonfiandosi e dando cenno di voler essere soddisfatto, ma dovetti deluderlo: non ero assolutamente dell’umore per farmi una sega.
Quando il vapore acqueo si fece talmente fitto da procurarmi difficoltà nel respirare, uscii dalla doccia. Indossai una comoda tuta e raccolsi gli abiti di Danilo dal pavimento, osservandoli. Avrei potuto ...
... farglieli recapitare, pensai, mentre ne accarezzavo distrattamente con la mano il tessuto. Alla fine, decisi di lavarli e riporli con cura in un angolo del mio armadio.
Nel pomeriggio, provai a concentrarmi per preparare le lezioni del giorno dopo, ma la mente si rifiutò categoricamente di collaborare, così decisi che avrei proiettato un film in classe.
Mi accasciai sul letto e passai l’intero pomeriggio solo con i miei pensieri, in posizione fetale, come a volermi rinchiudere in me stesso, ma senza riuscirci totalmente. In questo momento, pensai, sarebbe stato molto più utile un poderoso abbraccio di Danilo. L’immagine delle sue forti braccia mi spinse spontaneamente a ripercorrere con la mente tutte le piccole accortezze che aveva dimostrato nei miei confronti. Seppur con i suoi modi, Danilo si era preso cura di me, ma qualcosa mi impediva di esserne sinceramente grato: era stato mosso esclusivamente dalla volontà di espiare le sue colpe, oppure si era trattato di gesti genuinamente disinteressati? Per quanto ci pensassi, non riuscivo a venirne a capo.
I giorni si susseguirono inesorabilmente: il tempo non ha pietà degli esseri umani, quando questi vorrebbero che tutto rallentasse e si dilatasse. Compie il suo lavoro con freddezza e metodica precisione, senza perdere un millesimo di secondo.
Non mi feci sentire con Danilo, non ero ancora pronto, e lui rispettò la mia scelta, tenendo fede alla sua parola. Non un singolo messaggio arrivò dal suo numero: in alcuni ...