1. Oriana (4)


    Data: 13/04/2024, Categorie: Lesbo Autore: Hermann Morr, Fonte: EroticiRacconti

    ... stava divertendo, seguì Donna Letizia fuori dal salone, lontano dalla festa, per corridoi vuoti fino a una porticina nelle mura, dove si fermarono a porre sulle spalle degli scialli di lana, prima di uscire all'aperto. Camminarono tra alti castagni ingialliti, sulla destra un vecchio steccato di legno delimitava lo strapiombo di un terrazzamento scavato più in basso, con una piccola costruzione di cui sembrava di poter toccare il tetto, sporgendosi oltre la barriera.
    
    " Ho sentito la magia nel tuo canto. Dicono che in ognuna di noi si manifesti in maniera diversa, la tua risponde alla musica, ho visto che non hai neanche dovuto toccarti. "
    
    " E' vero. Mi è venuto naturale così. "
    
    I filari delle vigne erano distribuiti sul pendio settentrionale del monte, le uve erano già state raccolte e ammucchiate ad appassire sotto dei teloni, vicino al grande tino, capace di contenere quattro persone, in cui avrebbero concluso la loro esistenza.
    
    " .. Sono vitigni Meunier e Meslier, uve tardive, e noi li esponiamo a nord per allungare ancora la maturazione. Per questo vendemmiamo quando è quasi novembre.. "
    
    " Non ci sono delle gelate ? Siamo anche in alto. "
    
    " E' a questo che servono le maghe. Non vedi che c'è ancora la bella stagione qua attorno ? "
    
    " Ma signora. Diceva la mia maestra che agire sul clima è la cosa più difficile di tutte. "
    
    " Per noi umani. Non per la nostra protettrice. Hai mai conosciuto una ninfa tu ? "
    
    " Mi hanno detto che esistono, ma non ne ...
    ... ho mai viste. "
    
    " Vieni allora. "
    
    Seguirono la curva del monte lungo un filare, fino a tornare nella direzione da cui erano venute, ma più in basso, e arrivarono davanti a quella costruzione che Oriana aveva già visto nel venire,
    
    Un edificio semplice, squadrato, che pareva penetrare nell'interno della roccia, l'unica decorazione era un frontone circolare sopra la facciata.
    
    Letizia aveva la chiave, l'interno pareva un magazzino spoglio, c'erano due panche, un albero morto che spuntava da terra, e per qualche ragione non era stato rimosso, e dietro l'albero una scala che scendeva sottoterra. Veniva un chiarore dal fondo.
    
    " Scendi. Non c'è bisogno di candele. "
    
    La scalinata finiva in una stanza sotterranea, ben decorata, con un gran tappeto bianco per terra, arazzi in filo d'argento alle pareti, la luce veniva da un liquido luminoso contenuto in vasi di cristallo, ai quattro angoli.
    
    E c'era un letto e una donna nuda mezza affondata nel soffice piumone sopra il materasso.
    
    " E' morta questa signora ? Mi par vecchia. "
    
    " Dorme. E le ninfe non conoscono il tempo, con noi crudele. "
    
    " Ma ha i capelli bianchi.. "
    
    " Certo. Hai mai visto della neve di un altro colore ? E' una ninfa delle nevi questa. Dorme per tutta la bella stagione e si risveglierà con la prima gelata. "
    
    In effetti aveva capelli lunghissimi che arrivavano alle gambe, bianchi e grigi, ed era magra ma non secca, i seni minuscoli parevano quasi i pettorali di un uomo, ma i capezzoli ...