1. Oriana (4)


    Data: 13/04/2024, Categorie: Lesbo Autore: Hermann Morr, Fonte: EroticiRacconti

    ... popolani. C'erano i funghi fritti, immancabili a fine ottobre, le lumache raccolte dalle viti durante la vendemmia, il pane e la caciotta, il lardo pesto con l'aglio, che a Oriana non piaceva, ma per fortuna avevano anche la salsa di noci con le mele selvatiche.
    
    Intanto era finita una delle canzoni e si era accesa una discussione su chi dovesse avere la precedenza tra quelli che ancora non si erano esibiti.
    
    Si alzò il signor barone Graziano e prese la parola.
    
    " Bei signori, ci sarà tempo per tutti, che il nostro banchetto è appena cominciato. Ma abbiamo una ospite, Donna Oriana di Podenzana, che mi dicono essere conosciuta come cantante, oltre che maga.
    
    Non vorreste signori cederle il vostro posto ? "
    
    Proprio come temeva. Cantare davanti a un pubblico raffinato non era come essere all'osteria, non avrebbe voluto, ma se avesse rifiutato Flavio non l'avrebbe perdonata fino alla fine dei tempi.
    
    Usava a quel tempo mantenere un contegno riservato, per cui non rispose, ma in silenzio si accomodò allo sgabello rimasto libero, dopo aver fatto una riverenza al castellano.
    
    Subito il suo musicante l'aveva raggiunta, si consultarono rapidamente e decisero per l'Avvelenato, un pezzo tragico che lasciava spazio ai virtuosismi.
    
    Ne avevano ancora a mangiare di pane nero loro due, prima di arrivare alle stesse vette tecniche del Trobar Clus, ma Oriana aveva la magia dalla sua parte e non si fece scrupolo di usarla per amplificare il suono della voce e portarne le ...
    ... vibrazioni nel cuore degli ascoltatori.
    
    " Son stè da me surèla mama la me mama
    
    Son stè da me surèla e or mi sento morire "
    
    Flavio di solito faceva l'assolo alla fine, ma quella volta lo piantò in mezzo alle strofe dividendo in due la canzone, infilando le dita nella cassa delle corde per accorciarle al massimo e ottenere l'acuto del pianto e del dolore. Poi l'ultima strofa in coro senza lo strumento.
    
    " Mi avete avvelenato mama la me mama
    
    Mi avete avvelenato e or mi sento morire "
    
    Per essere musicanti da osteria fecero buona impressione, tanto che anche dopo essere tornata a tavola, Oriana fu raggiunta da uno dei provenzali che voleva complimentarsi.
    
    Barnaut de Montpellier, non tanto alto, barba scura e capelli a taglio carrè lunghi dietro, parlava un suo dialetto che però non era diversissimo da quello dei podenzani, per cui riuscivano a capirsi.
    
    " Mi ha commosso la vostra voce ! Sarebbe un onore poter trovare per voi. Sentir le mie parole dalla vostra gola. "
    
    Da come la guardava sembrava avesse in mente dell'altro, oltre che comporre canzoni, tanto che Donna Letizia, poco incline a lasciarsi metter da parte, dovette reclamare ad alta voce la sua attenzione.
    
    Fece fare a Barnaut il giro del tavolo per tenerselo vicino e confabularono a bassa voce per qualche tempo, prima che lei lo congedasse e di nuovo si rivolgesse a Oriana.
    
    " Ora dobbiamo andare. Prima che cali il sole voglio mostrarti le vigne e ti spiegherò i tuoi compiti. "
    
    Anche se si ...
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