La trasformazione di Jennifer – Cap.2
Data: 12/04/2024,
Categorie:
Dominazione / BDSM
Autore: me1268, Fonte: RaccontiMilu
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Jennifer pianse molto sotto la doccia, si sentiva sporca, si sentiva usata ma sapeva anche che sembrava non ci fossero vie di scampo. Quel porco di Marco l’aveva messa in un angolo e lei non sapeva come uscirne. Più si disperava e più sembrava non ci fosse scampo. Finita la doccia si sentì un poco meglio, si asciugò i suoi bei capelli e si buttò sul lettone e si addormentò.
Intanto Marco, soddisfatto della sua preda, pensava fra se alle prossime mosse, mentre si riguardava il filmato di Jennifer con il suo cazzo in gola, ripresa dalle 4 telecamere wireless che aveva nella stanza. Si costruì il suo nuovo filmino, con lei ripresa per bene, i suoi occhioni blu e le sue guance gonfie del suo arnese e poi anche del suo seme. Decise quale fosse la sua prossima mossa, e che doveva essere più spietato.
Alle 20 squillò il cellulare di Jennifer. Era Giorgio il suo fidanzato che le chiedeva di uscire a cena. Lei inventò una scusa e stette a casa. Dieci minuti dopo sentì il suo cellulare vibrare e le arrivò un messaggio. Guardò. Era Marco. Le ordinava di andare da lui il giorno dopo, domenica alle 7 del mattino e sotto si caricò un video. Lei guardò…e rimase a bocca aperta. Era lei con il cazzo di Marco in gola, la si vedeva benissimo. Era osceno. Ma un arnese così grosso lei non lo aveva mai visto. Ci ripensò e ripensò e si ritrovò a masturbarsi al pensiero di quel membro. Mentre stava per godere le arrivò un altro ...
... messaggio:
–Allora troia, domani devi venire con la gonna più corta che hai, senza calze, e senza mutande, con la coda di cavallo e una camicetta senza reggiseno con i due bottoni in alto sbottonati. Verrai con i mezzi pubblici, no taxi o la tua auto e dovrai arrivare alle 7.
Lo lesse e rilesse. La vogli di masturbarsi finì e non riuscì a dormire tutta la notte con il cuore che batteva all’impazzata. Alle 5 si appisolò ma alle 6 la sveglia la fece ripiombare nell’incubo. Si lavò, si preparò e si mise quanto richiesto. Si sentiva nuda, oscena e uscire la mattina alle 6,30 di domenica in quel modo le faceva paura. Prese i mezzi e arrivò alle 6,50, puntualissima. Suonò e nessuno rispose. Suonò di nuovo e di nuovo. E nulla. Cominciò a sperare che Marco si fosse sentito male. Provò a citofonare di nuovo e sentì il clack della porta e entrò. Arrivò alla porta di casa del porco, suonò e le gambe le tremavano. Marco aprì e la guardò con molta freddezza. Poi le disse:
–Sei proprio una stupida troia, ti ho detto alle 7 e non alle 6,50. Sii puntuale idiota
A quelle parole Jennifer si sentì ferita nell’orgoglio e una lacrima le scese sul volto. E Marco la guardò come si guarda un essere inferiore. Poi le disse, andiamo, di la in salotto. Si avviarono, lui davanti e lei dietro, arrivarono al divano e lui si sedette. La fece stare in piedi. La minigonna, le gambe belle e affusolate, quel bel viso provato dalla paura e dalla tristezza facevano sentire bene Marco.
Marco le disse di ...