1. Rossella


    Data: 11/04/2024, Categorie: Etero Autore: Danmae, Fonte: Annunci69

    ... poi in bocca. E iniziai a succhiarle le labbra con piccoli morsi.
    
    Potevano suonare la rumba, la cavalleria rusticana, l'Aida, i Beatles, tutta la suite di Sanremo, la banda di Paceco e quella di Custonaci: noi restavamo appiccicati uno all'altra a baciarci. nel bel mezzo della pista.
    
    Quando capimmo di essere l'oggetto di osservazione di tanti, la lasciai a discutere su come sarebbe finita con la sua compagna di stanza, che quella sera sarebbe rientrata a dormire da sola.
    
    Poi scappammo via e ce ne andammo a consumare una notte di passione a casa dei miei, allora in viaggio per Milano.
    
    L'indomani io ero così intontito che con la macchina per poco non mi sono scrafazzato nello sbalanco scendendo da Erice verso Trapani.
    
    Sono tornato nel tardo pomeriggio con la mia moto. Lei aveva finito di fare le attività del convegno, e si era presa l'incarico di farsi accompagnare da me a prendere i gelati per tutta l'allegra brigata, a Trapani.
    
    Col cavolo che scendevamo e risalivamo subito coi gelati, da Trapani. Te lo puoi togliere dalla testa: i gelatai a Trapani sono aperti fino alle 2 di notte, e anche dopo. Abbiamo tutto il tempo che ci vuole.
    
    Ti porto alla mia casa al mare, le dissi. E partimmo.
    
    Parcheggio la moto nel viale della mia casa. Lei non fa in tempo a scendere dalla moto che la seggo sulla sella e comincio a infilarle la mano tra le cosce. Fatti togliere gli slips, se no si stracciano, le dissi. Non se lo fece ripetere due volte. Le lingue ...
    ... correvano insieme da una bocca all'altra. Le mani scivolavano su ogni centimetro quadrato del corpo dell'altro. Le mie tra le sue cosce e sui suoi seni.
    
    Le sue sul mio attrezzo e, inconfessabile segreto, tra le mie chiappe. Si, mi prendeva le due chiappe con le sue mani e mi pressava sul suo corpo.
    
    Poi entrammo in casa e ci accovacciammo sul divano.
    
    Fu lì che successe tutto il resto. E che resto!
    
    La sera prima avevamo fatto l'amore: più volte l'avevo penetrata nella vagina e le avevo leccato il pube e tutto il pubettabile.
    
    Ma non ero riuscito a farmi succhiare l'aceddro. Minchia Rossella, non hai mai letto Camilleri? Aceddro, alias uccello è quello che hai in mano e che mi stai strofinando da mezz'ora.
    
    Ho i coglioni che mi stanno scoppiando, per quanto male mi fanno.
    
    Adesso non mi poteva scappare. Pertanto, prima con i gesti, poi anche a parole la invitai a farsi un boccone.
    
    Che strano. Sembrava non interessata all'articolo. Ma come? E' lo sport preferito da tante donne, possibile che abbia trovato l'unica persona decisa a non farmi un pompino?
    
    Presi il coraggio a due mani e le dissi: ci sono solo tre possibilità.
    
    1. dalle tue parti non si usa fare il pompinio e quindi non te lo hanno insegnato
    
    2. non ti piace farlo, perchè hai avuto una brutta esperienza
    
    3. non lo sai fare, quindi ti vergoni
    
    Sulle prime non disse niente. Continuava a carezzarmelo senza mai portarlo vicino alla bocca. Lo scappellava e lo rimetteva al suo porto, giocando ...