L’ Autunno – Capitolo 3 – L’ora di ricevimento
Data: 07/04/2024,
Categorie:
Erotici Racconti,
Racconti Erotici,
Etero
Autore: Godflesh, Fonte: RaccontiMilu
... poco avrebbe dovuto cedere l’aula ad un collega. Si maledì per quel poco tempo concesso mentre Claudia, spaventatissima, si alzò dalla scrivania, si tirò su le mutandine e si rimise i leggings,ancora provata dal piacere intenso che l’aveva scombussolata. “Non entrerà nessuno” le disse il professore per tranquillizzarla. “Sicuramente il collega busserà e chiederà il permesso prima di entrare”. Claudia, imbarazzata, fece un cenno di assenso con la testa, era strano ora tornare a parlare normalmente con quel professore che solo fino a pochi attimi prima stava giocando col suo sederino. Ma il professore non aveva ancora finito con lei, l’eccitazione dei momenti appena passati necessitavano di essere sfogati subito, altrimenti sarebbe impazzito. Seppur deluso da non poter più continuare a far ciò che più gli piaceva con quel culetto così giovane e desideroso di attenzioni, sentiva già un dolore nelle parti basse, segno che quell’ eccitazione prolungata non poteva essere sopita, le palle cominciavano a dolergli senza dargli tregua. ”Ora ti lascio andare però c’è ancora qualcosa che devi fare” le disse il professore guardandola. Claudia non capì subito ma poi lo vide appoggiarsi allo schienale della sedia e allargare le gambe. Invitò Claudia ad inginocchiarsi tra le sue gambe. Non c’era bisogno di parole per capire quello che avrebbe dovuto fare. ”Su piccola” le disse il professore, sfiorandole dolcemente i capelli, portandoglieli dietro la testa e rimanendo incantato dal dolce ...
... visino. ”Fa il tuo dovere” Claudia assentì con la testa, avvicinò le mani alla patta dell’uomo e gli slacciò la cintura. Poi gli sbottonò i calzoni e gli abbasso la zip. Mentre compiva queste operazioni gli disse timidamente:”Però metterà una buona parolina per me al professore di latino?”. Questa era la sua vera grande preoccupazione, il compito di latino. Il professore la guardò, le carezzo una guancia e le rispose:” Certo piccola. Vedrai che andrà tutto bene, non devi preoccuparti di nulla. Adesso datti da fare”. Claudia,sollevata, decise di fare in fretta. Se qualcuno li avesse scoperti sarebbe stato un dramma e non sarebbe passato ancora tanto tempo prima che qualcuno bussasse alla porta. Abbassò prima i calzoni e poi gli slip dell’uomo liberandogli un cazzo non tanto lungo ma grosso e massiccio, già in completa erezione. Lo massaggiò per qualche secondo col palmo intero della mano,tastandogli le palle, poi lo afferrò con la mano sinistra e cominciò a segare lentamente. L’uomo,in estasi,si mise comodo sulla sedia,osservando quella delicata manina intenta a segarlo. Iniziò lentamente, sentendo che il cazzo diventava sempre più duro e poi aumentò la velocità mentre ogni tanto buttava lo sguardo sulla porta a vetri, su cui passavano continuamente ombre e sagome di persone che sicuramente prima o poi sarebbero entrate. L’uomo sospirava e gemeva mentre accarezzava la testa della ragazza. Claudia segava e guardava, la cappella gonfia e rossa del’uomo, il buchino da cui sarebbe ...