La sfida – Capitolo 3
Data: 02/04/2024,
Categorie:
Racconti Erotici,
Etero
Autore: I racconti di William, Fonte: RaccontiMilu
... quanto stava per succedere. Mi sentii quasi in imbarazzo quando, con un gesto del capo, indicò una porta recante la targhetta “Accesso solo al personale”.
Mi aspettavo di trovarmi in un piccolo magazzino con, magari, qualche confezione di tovaglioli di carta o piatti di scorta, o lattine di sugo di pomodoro e scatole di pasta, ed invece eccomi in una stanza con un letto, con una porta che dava su un piccolo bagno con una doccia. Ricordai che qualche minuto prima la stessa Tania aveva accennato all’abitudine di portare uomini in quel locale e poi farseli. Evidentemente, era qui che soddisfacevano i loro appetiti sessuali, su quel letto, per poi togliersi l’odore del sesso in quella doccia che si intravedeva appena.
Tania chiuse la porta con la nonchalance di chi è abituato ad un luogo e mi abbracciò, sollevandosi sulla punta dei piedi e cercando la mia bocca con la sua. Fu un bacio aggressivo, con la sua lingua che, dopo pochi istanti, erompeva tra le mie labbra alla ricerca della mia. Era bravina a baciare, anche se forse, un po’ maldestramente, stava cercando di emulare il bacio che le avevo dato io. Per sua sfortuna, non aveva fatto la mia stessa lunga pratica, e poi che bisogno aveva una ragazza, bella come lei, tra l’altro, di sedurre un uomo con un bacio. Già il suo corpo bastava e avanzava per scatenare i peggiori istinti di un maschio.
Nonostante tutto il bacio me lo godetti, soprattutto quando afferrai l’occasione di abbassare le mie mani sui suoi glutei, ...
... belli sodi sebbene non al livello di quelli di Federica, ed in particolar modo quando fu lei ad infilare la sua destra nei miei pantaloni e nelle mie mutande, potendo constatare di persona quanto fossi “felice di vederla”. Le sue dita affusolate si strinsero attorno al mio cazzo che agognava solo di essere liberato e che pulsava ormai nervoso nell’attesa di poter scaricare tutto il desiderio che l’aveva gonfiato per poi tornare a pendere tranquillo e soddisfatto.
Lei emise un lieve mugugno di apprezzamento. – Vedo che non ti delude l’idea di scoparmi. – commentò. Sbottonò i miei jeans, abbassò la zip e, dopo essersi inginocchiata davanti a me, afferrando pantaloni e mutande, abbassò lentamente, come volesse godersi lo spettacolo del mio sesso che compariva davanti a lei. Libero dell’impedimento degli abiti, il mio cazzo si alzò di scatto, l’asta ingrossata, la cappella esposta e rossa del desiderio di essere accarezzata da Tania.
Con un sorriso che le illuminava il viso, la ragazza afferrò delicatamente la minchia, l’abbassò al livello della sua bocca, protese la lingua e cominciò a leccare la punta con lente passate ai lati, facendomi fremere. Sollevò l’asta e abbassò la testa, afferrandomi una palla con le labbra, succhiandola e leccandola. In quel momento capii perché aveva consigliato di depilarmele. Chiusi gli occhi, godendomi il momento, anche se un tarlo nella mente continuava a confrontare l’operato di Tania con la sega e la pompa che il giorno prima Federica mi ...