Il piacere delle "corna".
Data: 01/04/2024,
Categorie:
Tradimenti
Autore: cuckold211, Fonte: Annunci69
Questa che andrete a leggere è ancora una storia trasmessami dall'utente siculo che ha voluto restare anonimo. Sì, avete capito bene: si tratta dello stesso autore di "Sei proprio sicuro che le vuoi...?", "Verso nuove avventure ed altre...", "Ancora altre..." e "Ecco uno che ne ha... almeno quanto me". Questo racconto si discosta dagli altri perché non vissuto sulla propria pelle, ma narratogli da un amico. Vi assicuro che è bello e val la pena di leggerlo.
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Sono nato in un paesino del centro Sicilia; un paese che nei primi anni 80 non contava più di 1.500 anime.
Sono Salvo e, all'epoca del fatto avevo 12 anni; mio padre era un muratore e mia madre casalinga; mio padre, un uomo di carattere mite, bonaccione, mia madre, una donna di una bellezza mediterranea straordinaria: alta più di m. 1.72, di un colorito olivastro, un seno di quarta misura, capelli e occhi neri.
Una donna che, quando si percorreva il corso principale, tutti si giravano a guardare.
In quegli anni, si era diffuso il malcostume dell'abusivismo edilizio e gli scioperi per la mancata sanatoria, avevano mandato in crisi quel settore.
Si costruivano solo grossi palazzi o interi quartieri e così, come in tutto il sud, lavoravano i soli costruttori finanziariamente potenti; erano persone spesso in combutta tra loro e protette dalla mafia.
Mio padre, quindi, si ritrovò disoccupato e quello fu un periodo davvero brutto. I miei nonni avevano una ...
... casetta in periferia, un casolare di campagna, che mio padre, con il suo lavoro, aveva reso degnamente abitabile: era circondato da un giardino ed aveva finestre in ogni stanza; il tutto era costituito da quattro stanze, cucina, camera da letto, cameretta per me e mia sorella, e bagno.
In più c'era un soppalco, nel quale mio padre avrebbe voluto ricavare un'altra stanza per me, così da dividermi da mia sorella, ma restò solo progetto, in quanto non entravano soldi a sufficienza.
Abitavamo lì e ringrazio Dio che avevamo questa casetta, dato il momento.
Nel mese di agosto, nel paese si organizza la festa del patrono; tre giorni di festa in cui, con l'aiuto dei nonni, mia madre comprava qualche vestito nuovo per noi figli, ma anche per lei e mio padre, che poi si riduceva ad indossare sempre quello.
La sera si usciva a passeggiare nel corso principale, e lì si verificava lo "struscio", cioè la sfilata e l'ostentazione di chi era più elegante.
Mia madre aveva comprato un vestitino nero a fiori, sopra il ginocchio, senza maniche che metteva in evidenza un po' del suo seno prosperoso.
Ai piedi aveva dei sandali con tacco normale, perché, altrimenti, mio padre avrebbe sfigurato al suo fianco.
Quella sera, non per vantarmi, non c'erano uomini che non si giravano a guardarla, ed io notavo quelle occhiate, perché ero già entrato nelle dinamiche della sensualità. Avevo sfogliato qualche giornale porno e, con i miei amici, già si facevano discorsi sul sesso.
Mentre ...