1. Avevo tredici anni - settimo e ultimo capitolo


    Data: 31/03/2024, Categorie: Gay / Bisex Autore: corsaro200, Fonte: Annunci69

    ... segnale convenuto, Oscar mette la pietanza su due piatti e li poggia sulla tavola ben apparecchiato, a questo punto Paolo con voce calda e amorevole dice.
    
    - Caro, a tavola, la cena è servita.
    
    Senza badare troppo all’etichetta Oscar è molto servizievole, cerca di prevenire ogni desiderio o bisogno dei due commensali in specie, come gli è stato ordinato, di Erik. A fine pranzo i due piccioncini si alzano da tavola, escono all’aperto e si siedono sul divanetto di vimini, regalo di Thomas. Non si sono ancora messi comodi e ripresa la conversazione che Oscar si presenta con un vassoio, due bicchierini di rum e due tavolette di cioccolato fondente. Rientra in casa, mangia alla svelta qualcosina anche lui, sparecchia la tavola, lava e asciuga le stoviglie e le lascia in bell’ordine sul piano della cucina. Nel frattempo i due amanti sono rientrati, sono andati nella camera da letto e come due maiali sazi e un po’ brilli si sono buttati sul letto.
    
    - Oscar vieni qui.
    
    La voce è di Paolo e il giovane subito si presenta.
    
    - Toglici le scarpe e anche il resto.
    
    Il giovane in ginocchio di lato al letto da seguito all’ordine iniziando da Paolo e, sfilata la scarpa e il calzino da un piede, se lo trova in bocca.
    
    - Non mollare, continua a leccare e passa a uno piede di Erik
    
    Quando i piedi liberi sono due, nasce la competizione, uno esce dalla bocca e un altro vi entra. Poi diventano tre e anche quattro e Oscar si consuma la lingua, ne prende anche due insieme sovrapposti, ...
    ... e le bocche dei due amanti se non si stanno baciando, ridono.
    
    Dopo i piedi Oscar passa a pantaloni e mutande mettendo a nudo i gioielli maschili. Una misura ha il suo significato solo nel confronto, più o meno di, e il cazzo di Paolo che non è piccolo, vicino a quello di Erik lo diventa e non di poca misura. Immediatamente si sottrae al confronto coprendosi con la camicia che ha ancora addosso e, come se stesse in un contesto biblico dove la moglie sterile o forse anche frigida offre le sue ancelle al piacere del marito, dice:
    
    - Troia te lo cedo, prendilo, fammi vedere che sai fare.
    
    Avete visto, magari in un film, un serpente che ingoia una preda?
    
    Ebbene vedere la bocca di Oscar avvicinarsi al cazzo enorme di Erik sembra la stessa cosa, la mascella si disarticola per ingoiarlo tutto, millimetro dopo millimetro, non c’è limite alla lunghezza e neanche alla larghezza, nessun intoppo lungo la strada, le labbra avanzano costrette a fermarsi quando arrivano alla base del pene.
    
    Sarà stato l’allenamento con la melanzana?
    
    Penso di no, è tutto dono di natura, predisposizione e guardare la faccia di Erik fa capire a Paolo che mai potrà dargli lui un tale godimento. In un pompino classico l’asta del pene e le labbra della bocca fanno un ben preciso movimento e non è importante chi si muove. Qui la situazione cambia, l’asta c’è sempre, enorme, immobile, anche le labbra, raggiunta la base, sembrano ferme, a muoversi è la gola con la sua circolarità perfetta, avvolgente, ...
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