1. Tutto o nulla


    Data: 28/08/2018, Categorie: Etero Autore: Idraulico1999, Fonte: RaccontiMilu

    ... che m’infervoravano il corpo dall’eccitazione, sennonché occasionalmente si volgeva nella mia direzione squadrandomi furbescamente in maniera infida e insidiosa:
    
    ‘Molto bene, adesso ho terminato’ – m’annunciò lei, affiancandomi in modo sciolto e serpeggiante.
    
    Io non capivo onestamente più nulla, ero rimasto totalmente attonito e strabiliato, mentre a un certo punto lei si voltò per andarsene sfiorandomi calcolatamente il membro, ormai diventato eretto tanto da farmi male, in quell’istante io m’irrigidii del tutto. Era più che comprovato ed evidente che lei lo aveva fatto di proposito, perché io mi ero già trovato tempo addietro in una situazione del genere, perché nell’ultimo anno del liceo, infatti, le mie compagne del collegio avevano escogitato uno stratagemma inusuale: si trattava per la precisione dell’usanza che in ogni occasione esse m’incrociassero, loro iniziavano a discorrere tastandomi con dovizia in ogni luogo del corpo, alcune volutamente senza titubanze marcatamente persino nelle chiappe. Le prime volte, in realtà io visibilmente frastornato e sconcertato da quelle inattese scrupolosità, non essendo avezzo a certi atteggiamenti sussultavo per quegl’inattesi pigli, alla fine io presi in seguito piena coscienza e completa percezione del fatto, giacché m’accorsi che ero un ragazzo piacente e che andavo loro molto a genio. In viso io avevo dei lineamenti delicati e il mio corpo era dotato d’una muscolatura soda ma non pomposa, tuttavia non molto vistosa né ...
    ... spettacolare, per ultimo la natura m’aveva spiccatamente dotato d’un pene notevolmente grosso per la corporatura che possedevo all’epoca.
    
    In quelle impetuose occasioni sennonché io m’assuefai ambientandomi rapidamente ai loro atteggiamenti sconvenienti e spinti nei miei confronti, così appena sopraggiungevano novelle condizioni somiglianti, io le lasciavo confortevolmente operare come se non m’accorgessi di nulla, tuttavia con l’energia e con la potenza che quella donna di servizio naturalmente sprigionava, il mio esercizio nell’insieme non era giovato a nulla, perché mi ero sentito indifeso e sguarnito così come un bambino. In ogni caso trenta giorni sono lunghi da trascorrere e la faccenda poteva cambiare, restava soltanto da capire e da vedere come s’approfondiva e si sviluppava il frangente. La cameriera aveva fatto proprio un ottimo lavoro, neanche la nostra domestica era stata così abile e competente, lei era un’astuta e maliziosa professionista nel suo lavoro. Io m’infilai il costume e mi diressi verso il litorale, giacché in quell’occasione la giornata era stata cocente e torrida in maniera spropositata e dopo aver noleggiato un lettino per adagiarmi mi scagliai immediatamente dentro il mare. Alla volta dell’ora di pranzo, rincasando me la trovai accomodata nella camera sul mio giaciglio con le gambe accavallate:
    
    ‘Devo confidarti che t’attendevo’ – proferì lei, malignando in maniera animosa mentre si leccava il labbro superiore.
    
    Io rimasi come di pietra, ...
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